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Per molti artisti essere apprezzati in vita è una grande fatica, Paul Gauguin lo può ben dimostrare. Un’esistenza passata nel disagio economico e nel costante tentativo di essere compreso che oggi è quasi difficile da immaginare grazie al suo straordinario successo.
Chi era Paul Gauguin
Paul Gauguin ( Parigi, 7 giugno 1848 – Hiva Oa, 8 maggio 1903) è stato un pittore francese. Cresce nel noto quartiere di Montmarte con la madre di origini peruviane e il padre francese, giornalista presso la rivista “Le National”. Il clima teso creatosi con l’avvento al potere di Napoleone porta la famiglia a trasferirsi a Lima, in Perù. La morte del padre durante il viaggio, i continui problemi famigliari e politici portano la madre di Paul a voler tornare in Francia, questa volta ad Orléans.
Provenire da una famiglia mista non era percepito come punto di forza e infatti i trasferimenti che hanno anche influenzato il francese di Paul, marcato da un forte accento spagnolo, diventano un problema nell’integrazione del giovane a scuola. Anche la ricerca di una passione di vita sembra molto complessa, il ragazzo non sembra trovare qualcosa che renda vano il suo percorso scolastico. Decide dunque di optare per la strada della Accademia Navale a Parigi, ma una volta fallito l’esame decide comunque si arruolarsi come allievo pilota sul mercantile Luzitano. Questa scelta gli permette di vedere il mondo ritornando in Perù, scoprendo il Brasile e anche l’India.
I primi anni e le difficoltà di Paul Gauguin
Con la morte della madre Gauguin inizia ad avvicinarsi al mondo dell’arte analizzando con cura le opere di colleghi come Gustave Courbet o Eugene Delacroix. Si accoge che l’analisi, lo studio, l’acquisto e la realizzazione di opere sono l’unica cosa in grado di renderlo felice. Il suo lavoro come pittore all’inizio non è sicuramente perfetto data la poca esperienza, ma si dimostra un ottimo allievo.
Stringe inoltre amicizie fondamentali per la sua maturazione artistica come quella con Degas e Cezanne ma anche numerosi impressionisti del tempo. Frequenta un ambiente borghese concessogli da una buona posizione lavorativa e un matrimonio fruttuoso, ma con il crollo dell’Union Generale le condizioni cambiano. Viene licenziato e iniziano per lui molti problemi finanziari che lo portano a lanciarsi a capofitto nella pittura sperando di potersi guadagnare da vivere, ma le sue opere sembrano non essere capite.
Si dedica per un periodo ai lavori artigianali, ispirandosi con queste ceramiche al lavoro manuale osservato in Perù durante l’infanzia. Farsi notare in Francia risulta però per lui un’opera impossibile, così decide di trasferirsi a Taboga, nel golfo di Panama ma neanchè lì la fortuna sembra essere dalla sua parte.
Paul Gauguin e la vita a contatto con la natura
Dopo numerosi tentativi, tra cui quello che lo vede condividere un pezzo di vita con Van Gogh, decide di partire per Tahiti per passare lì gli ultimi anni della sua esistenza. Qui impara la lingua, scopre gli usi e costumi arrivando a integrarsi completamente nella comunità. Nella sua biografia scrive
“la civiltà mi sta lentamente abbandonando. Comincio a pensare con semplicità, a non avere più odio per il mio prossimo, anzi ad amarlo. Godo tutte le gioie della vita libera, animale e umana. Sfuggo alla fatica, penetro nella natura: con la certezza di un domani uguale al presente, così libero, così bello, la pace discende in me; mi evolvo normalmente e non ho più vane preoccupazioni”
Qui si dedica alla realizzazione di sculture in legno e ceramica decorate con le rappresentazioni maori. Quando arriva il momento di tornare in Francia, Gauguin non è più in grado di apprezzare e convivere con le dinamiche occidentali. Decide quindi di trasferirsi in Polinesia dove torna a vivere una vita a contatto con la natura e la semplicità.
Non sempre la vita si rivela semplice, anzi, sono numerose le turbe che toccano l’artista ma che riesce a trasformare in vera e propria arte. Sono numerose le opere realizzate in questo periodo e sono anche quelle che caratterizzano la sua memoria a posteriori.