Argomenti trattati
Paul Thomas Anderson ha fatto parlare di sè agli Oscar 2022 con “Licorice Pizza”, ma sono numerosi i film di successo del regista.
Scopriamo la sua storia dagli esordi ai numerosi traguardi.
Paul Thomas Anderson, nato a Los Angeles il 26 giugno 1970, è un regista e sceneggiatore statunitense. Cresce con il padre doppiatore che lo indirizza verso il mondo del cinema, più nello specifico verso la realizzazione di film corali. Ad ispirarlo anche il lavoro di Stanley Kubrick, Martin Scorsese e Orson Welles che si rivelano più importanti di qualsiasi altra scuola.
Lui e l’amico Quentin Tarantino imparano infatti guardando migliaia di film e non frequentando corsi accademici. Anderson ha infatti seguito solo due giorni di corsi per poi comprendere di preferire una forma di apprendimento autonoma.
Dopo alcuni anni nel settore ottiene il suo primo riconoscimento come miglior regista esordiente al Boston Society of Film Critics nel 1997. Riceve poi la sua prima candidatura agli Oscar con la sceneggiatura di “Boogie Nights – L’altra Hollywood” ottenendone molte altre negli anni a venire.
Ottiene infatti l’Orso d’oro con “Magnolia” al Festival di Berlino e il premio di miglior regista con “Ubriaco d’amore” a Cannes 2002. Alcuni anni dopo torna ad avere grandissimo successo con il film “Il petroliere” con cui riceve ben 8 nomination gli Oscar. Il suo talento emerge anche con “Il filo nascosto” con cui ottiene 6 nomination agli Oscar tra cui quella di miglior film e miglior regista.
Le sue pellicole si fanno riconoscere per alcuni tratti di stile inconfondibili come per esempio l’ambiente di San Fernando Valley o temi quali le relazioni disfunzionali, le famiglie surrogate o la solitudine. A livello visivo i film di Anderson si riconoscono per l’uso di pochi tagli e numerosi piani sequenza come per esempio in “Boogie Nights” quando realizza un piano sequenza di tre minuti.
Nel corso della sua carriera instaura inoltre una serie di collaborazioni frequenti come quella con Philip Seymour Hoffman, il direttore alla fotografia Robert Elswit o il compositore Jonny Greenwood.