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I Subwoolfer sono un duo musicale norvegese formatosi nel 2021 e rappresentante della Norvegia all’Eurovision Song Contest 2022 di Torino con il brano “Give That Wolf a Banana”.
I due artisti si sono sempre esibiti mascherati; in questo articolo vedremo qualcosa circa la loro estrosa storia, il loro look e perché hanno operato questa scelta sui generis.
I Subwoolfer sono un duo norvegese il cui nome è formato da una storpiatura di “Subwoofer” (sostantivo che indica un tipo particolare di cassa acustica) e “woolf”, in inglese “lupo”. Sabato 7 maggio, nel pomeriggio, il gruppo si è presentato come aveva annunciato per un flash-mob in piazza Vittorio a Torino per far ballare fan, turisti e torinesi al ritmo della loro canzone “Give that wolf a banana”.
Centinaia di persone non si sono tirate indietro, nemmeno di fronte alla pioggia scrosciante.
La cosa più sorprendente che li riguarda è il fatto che non abbiano mai rivelato la propria identità, utilizzando dei nomi con ogni probabilità fittizi, cioè Keith e Jim. A quanto pare, i Subwoolfer si presentarono sui social quando comparvero sulla scena musicale affermando di essere “la più grande band della galassia, formatosi 4,5 miliardi di anni fa sul loro pianeta natale, la Luna.
Da quel momento hanno conquistato la scena musicale di ogni altro pianeta, rendendoli il gruppo pop di maggior successo di sempre.” In linea con questa presentazione, hanno scelto di indossare per le loro apparizioni pubbliche una calzamaglia gialla che ricopre interamente anche il loro volto con una maschera da lupo con tanto di orecchie appuntite e denti affilati; la maschera gialla ricorda al contempo da una parte la banana menzionata nel titolo, dall’altra le tutine gialle dei cosmonauti.
Completano il look uno smoking nero, la classica camicia bianca e una cravatta sempre nera.
Il mondo della musica e dell’arte in generale è molto eterogeneo e tanti dei suoi protagonisti hanno le loro stranezze… Alcuni artisti, per esempio, hanno operato una scelta molto precisa, ovvero quella di non mostrarsi mai e celarsi dietro una maschera, ottenendo cionondimeno un successo strepitoso. D’altra parte, è lecito pensare che, sotto alcuni punti di vista, la chiave del loro successo sia stata proprio il mistero, un magnete in grado di catturare una buona porzione di pubblico.
Non rivelando la propria identità, l’artista crea infatti attorno a sé un’aurea di enigma, di rebus e segretezza che può generare molta curiosità. Ovviamente, alla base deve esserci la bravura, altrimenti tale espediente non servirebbe a nulla. Alcune di queste identità musicali misteriose con il tempo sono state svelate, altre invece no. Cosa succederà per i Subwoolfer? Per ora non possiamo rispondere con certezza, ma possiamo delineare una brevissima carrellata di artisti che, per attirare il successo o per privacy, hanno deciso di non mostrarsi: Sia, i Gorillaz, The Bloody Beetroots, Liberato e i Daft Punk.
Tra questi, Sia, che inizialmente era riuscita a mantenere la sua privacy, affermò al riguardo che: “voglio fare musica e cantare senza dover sacrificare una vita normale, tutto qui”.