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La Gen Z viene descritta come la generazione più attenta ad un futuro sostenibile, ma al tempo stesso prima consumatrice di abbigliamento Fast Fashion. Ma cosa si nasconde dietro questo paradosso delle ultime generazioni?
Perché la Gen Z continua ad acquistare Fast Fashion
Partiamo dall’inizio. Con Fast Fashion si intende un metodo di produzione di abiti a prezzi molti bassi, che prevede l’uscita di nuove collezioni in tempi brevi.
Una strategia ottima per attirare il consumatore. Il Fast Fashion presenta molto spesso articoli all’ultima moda, destinati a durare poche stagioni, in modo tale da spingere il consumatore ad acquistare sempre di più. Una buona strategia rivolta soprattutto ad attirare la Gen Z, generazione alla ricerca continua dell’ultima tendenza. Tuttavia, questo tipo di produzione è una delle cause principali del grave impatto ambientale. Questo perché l’abbigliamento low cost viene più che altro associato ad un utilizzo “usa e getta” dei capi, contribuendo in maniera negativa all’inquinamento e allo spreco dei prodotti. E allora per quale motivo la generazione di oggi continua ad acquistare Fast Fashion nonostante si proclami sostenitrice di un futuro green? La risposta è molto semplice, se non addirittura banale: il prezzo. La moda sostenibile continua a diventare sempre più costosa e la maggior parte delle persone non può permettersi di acquistare capi sostenibili. Di conseguenza, preferisce optare per capi di abbigliamento low cost. Tra le motivazioni di questa scelta fanno parte sicuramente anche ragioni sociali. E’ da tempo che i colossi del Fast Fashion hanno completamente invaso il web, conquistando anche influencer e celebrità da cui questa generazione prende continuamente ispirazione.
Fast Fashion, perché è così popolare tra la Gen Z
Tra i primi ad essere riconosciuti come colossi dell’abbigliamento low cost troviamo senza dubbio Zara, Bershka, Pull&Bear, H&M. Negli ultimi tempi ha spopolato anche Primark. Super virale anche Shein, azienda di vendita online di fast fashion cinese. Nonostante le lunghe tempistiche di attesa per una consegna, ha spopolato tra la Gen Z grazie ai suoi prezzi bassi e alla vasta gamma di vestiti e accessori presenti nel catalogo. L’ultimo caso è quello di Temu, rivenditore online cinese lanciato a settembre 2022. E ad oggi, nel 2023, è già salito in vetta alle classifiche delle app più scaricate. Anche questo, proprio come Shein, propone pezzi di abbigliamento a prezzi esageratamente bassi. La notorietà dei colossi dell’abbigliamento low cost è sicuramente merito anche dei social. Ci basta pensare che nel 2020, in piena pandemia, Shein è stato il nome più discusso su Tik Tok. Un fenomeno, quello del Fast Fashion, che continua notevolmente a crescere e sembra impossibile da fermare. Fortunatamente però sono sempre di più i brand di moda che si uniscono per contribuire ad un futuro più consapevole, etico e sostenibile.