Due dottoresse specializzande a Perugia sono state vittime di avances sessuali sul luogo di lavoro, il Santa Maria della Misericordia.
I Carabinieri hanno provveduto a eseguire un’ordinanza del giudice delle indagini preliminari sospendendo così un dirigente medico in servizio in quell’ospedale.
Un dirigente medico di circa 50 anni dell’ospedale di Perugia è stato sospeso dal servizio per avances sessuali perpetrate ai danni di due specializzande. Le due dottoresse, entrambi trentenni, avevano denunciato due episodi all’azienda ospedaliera e alla procura di Perugia in cui il medico le avrebbe palpeggiate nelle parti intime all’interno del reparto dove lavoravano.
I fatti sarebbero avvenuti alla fine del 2019 e nel 2020 e la loro denuncia ha dato avvio a un’inchiesta per violenza sessuale. Titolare del fascicolo il procuratore capo Raffaele Cantone che ha affidato le indagini al sostituto procuratore Carmen D’Onofrio e ai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria, guidata dal tenente colonnello Giovanni Mele.
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Le dichiarazioni delle due giovani, interrogate dai miliari, hanno trovato un riscontro sufficiente da attivare il provvedimento di sospensione di sei mesi per il medico sospettato.
La misura interdittiva della sospensione dalla professione medica è scattata con ordinanza del gip Natalia Giubilei ed è stata eseguita questo mercoledì. Lunedì il dirigente medico sarà sottoposto a interrogatorio di garanzia. Il direttore generale del Santa Maria della Misericordia, Marcello Giannico, in una nota stampa, ha spiegato: «l’azienda ha fornito la massima collaborazione nelle indagini e alla formalizzazione del provvedimento interdittivo, attivando le procedure finalizzate a valutare il comportamento del dipendente sotto il profilo disciplinare».
Oltre alla sospensione è stato avviato un procedimento disciplinare da parte dell’Azienda ospedaliera.
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