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Peter Lindbergh, uno dei fotografi di moda e non solo più famosi e apprezzati del mondo, è morto a settantaquattro anni.
L’annuncio è arrivato dal suo profilo Instagram ufficiale dove i familiari hanno diffuso un messaggio molto commovente che ne annuncia la scomparsa. Un uomo che ha fotografato le modelle più popolari e richieste del mondo e un professionista che ha lasciato un segno indelebile.
Peter Lindbergh, nome d’arte di Peter Brodbeck, è nato il 23 novembre del 1944 a Leszno , in Polonia. Cresciuto a Duisburg e innamorato della pittura di Van Gogh, si è appassionato poi all’arte astratta, per dedicarsi infine alla fotografia.
Nel 1973 ha aperto il suo primo studio a Berlino e poco dopo ha iniziato a lavorare per le maggiori riviste di moda, diventando così famoso a livello mondiale. La sua carriera, però, non è stata una strada in discesa, anzi. Nel 1988, l’allora direttrice di Vogue America, Grace Mirabella, lo ha ingaggiato per un servizio fotografico, chiedendogli di ritrarre le modelle con lo stile colorato ed eccessivo dell’epoca.
Lindbergh, però, era stanco del mondo artefatto della moda e ha agito secondo il suo istinto. Contravvenendo ai patti, Peter ha deciso di puntare al bianco e nero e al posto delle top model più famose ha scelto un gruppo di giovani semisconosciute come Linda Evangelista, Christy Turlington e Tatjana Patitz. Già all’epoca, infatti, per lui la bellezza delle donne non doveva essere legata ad un ruolo e costruita, ma il più naturale possibile.
Quando Lindbergh ha presentato il frutto del suo lavoro a Mirabella, questa ha perso le staffe e gli ha chiaramente detto che avrebbe voluto buttare nel cestino quegli scatti senza senso. Fortunatamente, la direttrice è stata licenziata poco dopo e, al suo posto, è arrivata Anna Wintour che, senza pensarci troppo, ha pubblicato le foto di Peter, riconoscendogli un grande potenziale. E tanto è stato. Da questo momento in poi, Lindbergh ha iniziato ad essere richiestissimo.
Ha immortalato la naturale bellezza di Christy Turlington, Naomi Campbell, Monica Bellucci, Linda Evangelista, Eva Herzigova, Cindy Crawford, Stephanie Seymour, Isabella Rossellini. Davanti al suo obiettivo le donne potevano essere loro stesse e questo ha reso le sue immagini uniche e, soprattutto, ancora più belle.
La morte di Lindbergh è stata annunciata con un post Instagram, pubblicato sul suo profilo ufficiale. Si legge: “È con grande tristezza che annunciamo la scomparsa di Peter Lindbergh il 3 settembre 2019, all’età di 74 anni.
Lascia la moglie Petra, la sua prima moglie Astrid, i suoi quattro figli Benjamin, Jérémy, Simon, Giuseppe e sette nipoti. Lascia un grande vuoto”. Un uomo che ha rivoluzionato non solo la storia della fotografia, ma anche quella delle donne, donando loro tutti gli strumenti necessari per essere sempre belle, ognuna a modo suo. Ha spinto tutte le sue modelle ad essere sempre naturali e nessuna si è mai sentita a disagio davanti al suo obiettivo.
Peter, non a caso, ha firmato 3 calendari Pirelli che sono diventati il simbolo della sensualità femminile: quello del 1996 con Kristen McMenamy nuda in tacchi a spillo e guanti neri nel deserto, quello del 2002 in cui per la prima volta ha sostituito le modelle con giovani attrici suscitando anche un certo scalpore e, infine, quello del 2017 per l’edizione dei 50 anni in cui ha immortalato Kate Winslet, Nicole Kidman ed Helen Mirren.