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Tanti i politici e magistrati morti per mafia, da Peppino Impastato fino a Giovanni Falcone passando per Piersanti Mattarella. Il ricordo di chi ha condannato l’omertà è fondamentale.
Chi era Piersanti Mattarella
Piersanti Mattarella (Castellammare del Golfo, 24 maggio 1935 – Palermo, 6 gennaio 1980) è stato un politico italiano, assassinato da Cosa nostra durante il mandato di presidente della Regione Siciliana. Figlio di Bernardo Mattarella, politico della Democrazia Cristiana e fratello di Sergio, Presidente della Repubblica italiana dal 2015.
Cresce con un’impronta religiosa e studia a Roma al San Leone Magno dei Fratelli maristi. Partecipa attivamente nell’Azione Cattolica e in seguito si dedica alla carriera politica nella Democrazia Cristiana avvicinandosi alla corrente politica di Aldo Moro.
L’inizio dell’attività politica e la presidenza in Regione
La sua prima presenza concreta in politica si manifesta con la sua candidatura per le elezioni comunali di Palermo pe diventare consigliere comunale. Nel 1967, tre anni dopo, viene eletto deputato all’Assemblea regionale siciliana. Durante il suo mandato si inserisce anche nella Commissione Legislativa regionale, nella Giunta per il Regolamento e nella Giunta per il Bilancio.
Mosso da maggiori ambizioni si fa largo nella DC anche grazie al sostegno di Aldo Moro ripetendo la sua presenza per due legislature. La sua azione è subito incisiva, soprattutto in termini di bilanci approvando otto rendiconti arretrati. Nel 1978 viene eletto presidente della Regione Sicilia con grande consenso popolare e l’appoggio del Partito Comunista Italiano.
La lotta contro Cosa nostra e l’assassinio
Poco tempo dopo l’omicidio di Peppino Impastato, Mattarella recita un discorso molto forte contro Cosa nostra mostrando chiaramente la sua posizione. Il tutto si ripete alla Conferenza regionale dell’agricoltura dove il deputato Pio La Torre attacca con furore l’Assessorato dell’agricoltura denunciandolo per corruzione e Mattarella invece di difendere il suo assessore riconosce le accuse e le sostiene.
Ma la sua azione antimafia gli costa la vita. Il 6 gennaio 1980 entra nella sua macchina insieme alla moglie, i figli e la suocera per andare in chiesa quando un sicario lo uccide a colpi di pistola.