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Balthus è stato l’unico artista ad assistere all’inserimento delle sue opere al Louvre quando in vita.
Scopriamo la sua storia e il suo percorso nell’arte del XX secolo.
Balthus, nome d’arte di Balthasar Kłossowski de Rola, nato a Parigi il 29 febbraio 1908, è stato un pittore francese. Incoraggiato fin da bambino a sviluppare il suo talento artistico, cresce in un ambiente culturalmente ricco di menti brillanti e intellettuali. Con l’inizio della guerra è costretto a trasferirsi a Berlino insieme alla famiglia, per poi stabilirsi in Svizzera.
Proprio a Ginevra inizia a dedicarsi seriamente alla produzione artistica realizzando disegni a inchiostro e illustrazioni.
Successivamente torna a vivere nella capitale tedesca vivendo un periodo difficile dove mostra il desiderio di iscriversi alla Scuola di Belle Arti. I problemi familiari gli impediscono però di frequentare l’accademia e così decide di tornare nella sua amata Parigi.
Qui inizia a seguire corsi di disegno conoscendo esponenti noti come Pierre Bonnard che si rivela cruciale nel percorso dell’artista. A diventare un punto di riferimento per Balthus sarà anche il lavoro di Cézanne conosciuto durante un soggiorno in provenza.
Con la morte di Rilke, poeta a cui è molto affezzionato, sfoga le sue emozioni attraverso il disegno che ha come temi principali il sogno e la fantasia.
Nel 1928 torna in Svizzera e qui ha modo di realizzare la sua prima mostra personale. Successivamente entra in contatto con diversi esponenti surrealisti tra cui Breton, Giacometti ed Eluard. Si avvicina quindi alla corrente realizzando una serie di tele presso il suo studio a Rue de Fustemberg, ma queste vengono screditate dai colleghi che le trovano banali e realiste.
Diversi anni dopo Pierre Loeb organizza una mostra dedicata alle opere di Balthus che include “La Rue”, un dipinto a cui l’artista ha dedicato un anno intero della sua vita. Trova in questo periodo una strada da percorrere, lontana dalle correnti definite e segnata da una scelta stilistica sempre più indipendente. Questo gli permette di ottenere sempre più successo e riconoscimenti a livello artistico.
Con l’invasione da parte della Germania nel 1940 il pittore è costretto a partire in guerra. Rimarrà sul fronte alsaziano per soli pochi mesi poichè ferito e costretto a ritirarsi. Riprende la sua produzione artistica realizzando opere importanti come “Paysage de Champrovent” e “The Living Room”. Dopo la produzione di quest’ultima scappa dalla Francia, ormai piegata dai tedeschi, per trovare rifugio in Svizzera.
Torna nella sua città solo una volta conclusa la guerra e qui si dedica all’allestimento di scenografie teatrali.
Diventa inoltre direttore dell’Accademia di Francia a Roma conoscendo anche esponenti del mondo del cinema come Federico Fellini. Nei decenni successivi prosegue la produzione artistica su più fronti fino al giorno della sua morte, il 18 febbraio 2001.