Argomenti trattati
Avete presente quella professoressa tanto severa che avevate al liceo e che adesso, più adulte, ringraziate per i suoi insegnamenti? Ecco, il plank è un po’ il “professore severo” degli esercizi a corpo libero, uno di quegli esercizi che o li si ama o li si odia.
Più la seconda opzione in realtà ammettiamolo, senza dubbio comunque rientra tra gli esercizi più efficaci per ottenere benefici sia a livello estetico sia a livello di salute. Scopriamo quindi perché è davvero utile inserirlo nella nostra routine di esercizi e quali sono alcuni dei consigli utili per svolgerlo nel modo più corretto.
I benefici del plank e i consigli per eseguirlo al meglio
Il plank è un esercizio statico che può essere inserito in qualsiasi allenamento e prevede la stabilizzazione del corpo almeno per un tempo prefissato o comunque fino a che i nostri muscoli riescono a resistere.
Una sorta di sfida con noi stessi, con l’asticella della difficoltà che si alza man mano che riusciamo a raggiungere i nostri obiettivi. Questo esercizio infatti, se svolto in modo costante e corretto, coinvolge tutti i muscoli del nostro corpo, dalle braccia alle gambe.
Quali sono i benefici del plank
I benefici di un plank sono innumerevoli. Alcuni si vedono a livello estetico, altri invece andranno ad influire positivamente sul nostro stile di vita. Questo esercizio infatti ci permette non solo di bruciare calorie e di attivare il metabolismo, ma anche di andare ad incrementare il nostro equilibrio, la nostra forza e la nostra flessibilità, apportando benefici anche alla colonna vertebrale che si rifletteranno anche in una postura più corretta.
Uno dei risultati più evidenti del plank è sicuramente il ventre piatto, ottenuto dal lavoro dei muscoli degli addominali. Ma il plank riduce anche le tanto detestate ritenzione idrica e cellulite su gambe, glutei e braccia a favore di un aspetto decisamente più sodo. Tutto questo, ovviamente, a patto che il plank sia svolto quotidianamente e che sia associato ad uno stile di vita sano, senza particolari eccessi.
Come eseguirlo in modo corretto
Per funzionare il plank deve essere svolto in modo corretto. Altrimenti i risultati tarderanno ad arrivare o, peggio, si correrà il rischio di farsi davvero male. Prima di tutto, il plank si configura come la classica tavola con gli avambracci in appoggio a terra e i piedi puntati. Apparentemente semplice, la sua maggiore difficoltà risiede nella resistenza.
Durante l’esercizio, dovremo sentire i muscoli dell’addome sempre attivi e l’obiettivo principale sarà mantenere la posizione per una durata che può variare da un tempo precedentemente stabilito (almeno per le prime volte) fino al cedimento muscolare per i livelli più avanzati.
Alcuni consigli per iniziare
Le prime volte in cui vi approccerete al plank, più che alla durata dovrete fare caso alla tecnica di esecuzione, per imparare a svolgere l’esercizio senza errori. Se la posizione classica è ancora troppo difficoltosa per voi, potrete partire dalla posizione del plank inginocchiato.
Durante il plank dovrete sentire una sensazione di fatica, anche estrema, ma non di dolore. In tal caso il consiglio è quello di fermarsi per qualche secondo per poi riposizionarsi in modo corretto. Non appena vi sentirete pronti poi, potrete aumentare la durata dell’esercizio.