Il grande ritorno del programma Rai Portobello è avvenuto solo da poche ore, ma sta già facendo parlare di sé.
Niente da dire contro la padrona di casa, Antonella Clerici. Gli animalisti però sono già scesi in campo lanciando un SOS per il pappagallo. Simbolo della trasmissione, il pappagallo di Portobello non viene trattato correttamente secondo gli esperti dei diritti degli animali. Ed è già stata lanciata una petizione per cambiare quanto prima le condizioni in cui viene tenuto l’animale durante la puntata del programma, perché così non vanno bene.
Già dopo aver visto la pubblicità di Portobello condotto da Antonella Clerici, i profili social degli animalisti si sono messi a pubblicare messaggi, slogan e fotografie. Il problema non è di certo la Clerici, lei è brava e professionale come sempre. E nemmeno il programma Rai, che è piaciuto fin da subito a tutti e sarà un degno erede della versione originale con Enzo Tortora. Il problema riguarda un altro protagonista del programma del sabato sera Rai: il pappagallo.
Gli animalisti e gli esperti di animali in generale non sono d’accordo sulle modalità con cui il pappagallo di Portobello viene trattato. L’animale è una piccola star e come tale merita tutte le attenzioni del caso.
Ma non è solo questo: il pappagallo di Portobello è legato con una cordicella ad un trespolo. Un’immagine che ricorre molto spesso nell’immaginario di chi ha un pappagallo libero in casa. Purtroppo però c’è qualcosa che non va: il pappagallo sta molto volentieri sul trespolo.
Sicuramente è molto meglio che in una voliera. Ma quella cordicella che lo tiene vincolato al trespolo non deve esserci. L’animale deve essere completamente libero. Se poi si aggiunge il fatto che dovrebbe anche ripetere il nome Portobello a comando, le cose si mettono ancora peggio, perché diventa uno stress e non un piacere.
Nomi illustri si sono mossi in difesa dell’animale utilizzato per Portobello.
Sergio Giovannetti, esperto di animali esotici, sui pappagalli e sulla loro gestione in ambito domestico ha scritto anche dei libri. Per citare una voce che si è fatta sentire. Ci sono poi l’associazione SOS Pappagalli, il veterinario Lorenzo Costa e l’animalista Sara Turetta, Cavaliere della Stella d’Italia, tra gli altri titoli. Tutte persone interessate al bene del pappagallo. E a cui il programma Portobello piace, così come piace la conduzione di Antonella Clerici e Carlotta Mantovan.
Infatti non ce l’hanno con lei o con il programma, ma solo con la gestione dell’animale.
C’è anche una petizione online che punta a far togliere la catena che lega la zampa del pappagallo di Portobello. E c’è di più: la raccolta firme chiede anche l’assistenza costante da parte di un veterinario durante la trasmissione. Non si tratta di un polverone sollevato da animalisti fanatici: l’articolo 544-ter del Codice Penale parla del maltrattamento degli animali.
E vieta di tenere legati al trespolo o alla catena animali esotici e selvatici. Come il pappagallo di Portobello. Gli arti inferiori dell’animale potrebbero fratturarsi a seguito di uno strattone, lui potrebbe subire traumi psichici e soprattutto i telespettatori da casa potrebbero decidere di emulare ciò che avviene in trasmissione acquistando un pappagallo come animale da compagnia e legandolo a loro volta con una catena ad un trespolo.