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lI prefetto Valerio Valenti ha evidenziato il rischio concreto che Trieste possa presto tornare in zona gialla: al centro del suo bilancio l’aumento dei contagi, secondo lui dovuto alle manifestazioni contro il green pass e secondo gli esperti legato anche ai contatti tra la regione e l’Est-Europa, e dei ricoveri.
Intervenuto in una conferenza stampa, l’uomo ha affermato che “il rischio di una zona gialla è alle porte se si continua così e sarà questo il vero limite alla libertà di espressione dato che saranno permesse solo manifestazioni statiche“.
Il prefetto, destinato a insediarsi a Firenze a breve, ha aggiunto che c’è una parte della comunità triestina molto ligia che è avulsa dal rispetto dei limiti e che qualcuno ha anche evocato il divieto a svolgere manifestazioni “che si stanno dimostrando veicolo della proliferazione della pandemia“.
Da rappresentante dello Stato ha replicatoche, finché esiste un diritto a manifestare, questo va fatto esercitare come previsto dalla Costituzione: “Non sarà un prefetto a dire che si può o meno manifestare, lo deve dire qualcun altro“. Resta il fatto che a suo dire le scene di piazza Unità e al porto sono l’evidenza del rischio di un propagarsi della pandemia.
Il prefetto ha infine reso noti i contenuti dell’incontro avuto in mattinata con le associazioni degli imprenditori e i sindacati. Dopo aver mediato per arrivare ai tamponi gratuiti per i portuali, Valenti ha ritenuto opportuno provare a portare più possibile vicino alle imprese un punto tamponi in area industriale “così da permettere ai lavoratori di non sbattersi da una farmacia all’altra“. Il costo, ha concluso, deve restare a carico del lavoratore ma può essere alleggerito con un intervento delle imprese.