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La tintura hennè è, senza dubbio, una delle tecniche più diffuse per cambiare colore ai capelli.
A casa, come dal parrucchiere, è possibile prepararla e applicarla. Vediamo come fare. Ovviamente, come in tutte le cose, avremo bisogno prima di fare un po’ di pratica…con il passare del tempo sarà un gioco da ragazze.
La tintura all’hennè viene spesso preferita da molte persone perché ha origine naturali. Non è, quindi, una colorazione chimica e non è permanente: per questa ragione l’intensità del colore, lavaggio dopo lavaggio, tenderà a schiarire sempre di più.
E’ consigliabile, quindi, rinnovare le applicazioni almeno una volta al mese. Il vero nome dell’henné è Lawsonia Inermis, in onore della pianta dalla quale deriva. Questa contiene una molecola, la Lawsone, che, una volta mescolata assieme ad alcune sostanze acide, come il limone per esempio, rilascia una colorazione rossastra. Le foglie della pianta di Lawsonia sono prima di tutto raccolte e fatte seccare; a questo punto vengono polverizzate.
E’ noto come la tintura hennè non sia usata soltanto per tingere i capelli, ma anche per realizzare tatuaggi temporanei e, addirittura, anche per colorare la stoffa.
La colorazione, quindi, dipende dalla presenza nelle foglie di Lawsonia inermis di alcuni glicosidi che, per effetto di idrolisi, vanno a liberare un pigmento giallognolo, che a contatto con l’aria si ossida e diventa rossastro. Questo lawsone è un naftochinone, dalle proprietà coloranti e riflessanti. E’ vero che la tintura hennè rende i capelli più spessi: questi vengono resi più corposi perché i suoi pigmenti si legano alla cheratina naturalmente presente nei capelli, rendendoli più resistenti.
Per chi ha i capelli fini, sottili e fragili, magari con la presenza di doppie punte, l’hennè può essere una soluzione ottimale. Essendo naturale al 100% può essere usato anche in gravidanza, anche se è sempre meglio consultare il parere di un medico prima di tingersi i capelli nella fase di gestazione.
Ci sono delle controindicazioni alla tintura hennè: le persone che soffrono di favismo, ad esempio, potrebbero avere conseguenze gravi dall’utilizzo di henné.
Per il resto, non vi sono altre particolari controindicazioni. E’ importante ricordare che l’henné non serve per schiarire i capelli, ma solo per scurirli; infatti quando a volte si sente parlare di colorazioni nere, bionde, mogano o castano, si tenga present che contengono un mix di erbe tintorie mescolare al classico hennè. Alcune di queste sono l’indigo e la cassia. La copertura dai capelli bianchi è consentita soltanto dal tipo classico.
Un altro punto a sfavore dell’henné è la sua classica profumazione, di tipo “erbaceo”. Per ovviare a questo problema, molte persone che la usano mescolano ad esso acqua di rose, oppure alcune spezie come la cannella o i chiodi di garofano, per rendere la mistura più profumata.
Dobbiamo considerare, inoltre, che la tintura hennè è benefico per i capelli non: offre, infatti, azioni riequilibranti sul cuoio capelluto, che sono utili per combattere problemi come la seborrea e la forfora grassa.
Ciò è possibile grazie alla naturale presenza di tannini e di un olio essenziale che vanta proprietà astringenti e dermopurificanti.
Cerchiamo di capire ora come fare a preparare una tintura henné e come applicarla correttamente a casa. Prendiamo una ciotola in vetro o in plastica e mescoliamovi acqua calda con la polvere di henné. Aggiungiamo anche un agente acido, come succo di limone oppure aceto. Il composto che dovrete andare ad ottenere sarà non troppo liquido, ma nemmeno troppo solido.
Volendo, si possono aggiungere miele e yogurt, per avere i capelli più morbidi. Mescoliamo bene con un cucchiaio in legno, ricordandoci che non dobbiamo mai usare il metallo e facciamo poi riposare il composto per tutta una notte, coprendo la ciotola con un asciugamano. Al mattino seguente mettiamo poi in un luogo caldo a riposare. Il giorno dopo, andrete ad applicare la mistura ciocca per ciocca: sempre meglio avere i capelli ben puliti, perché il sebo, mescolato allo sporco e allo smog potrebbero creare una patina che interferisce con la penetrazione dell’henné.
Successivamente andremo a coprire la testa con la pellicola per alimenti. In genere si tiene in posa la tintura non meno di due ore, ma meglio sarebbe tenerla tutta la notte. Una volta che sarà passato questo periodo andremo a sciacquare i capelli, ricordandoci di non passare lo shampoo per almeno 48 ore. Il capello, infatti, verrà ancora colorato dalla tintura per oltre 48 ore dopo il primo risciacquo. In caso di capelli particolarmente secchi, si può aggiungere all’impasto un cucchiaino di olio di mandorle dolci, assieme a qualche goccia di olio essenziale di lavanda.
Se, invece, i capelli da colorare sono particolarmente grassi, possiamo ben pensare di aggiungere all’impasto un cucchiaio di aceto e qualche goccia di olio essenziale di rosmarino.
Ricordiamoci che la tintura hennè macchia moltissimo. Per questo motivo, dobbiamo sempre applicare abbondante crema idratante su collo e orecchio, per proteggere queste zone e evitare le macchie. Ricordiamoci, inoltre, di usare sempre i guanti e di munirsi di asciugamani e vestiti delicati, perché è inevitabile che si macchino.
Se già avete utilizzato tinte chimiche, si consiglia di fare la tintura enné almeno dopo un mese di distanza dall’ultima colorazione. E’ sempre meglio fare prima un test preliminare su una ciocca di capelli, per vedere come reagiranno questi ultimi. Dobbiamo, infatti, considerare che la tintura henné non dà mai un risultato univoco per tutti: molto dipende dalla vostra struttura del capello, dal colore di partenza e dalla presenza o meno di tinte chimiche precedenti.
Su capelli decoloranti, biondi oppure ingrigiti, la tintura henné potrebbe conferire una colorazione arancione, molto simile a quella delle scorze di arancia, mentre ai capelli neri può conferire sfumature ramate che possono essere molto apprezzabili. Il colore finale dipende ovviamente anche dal tempo di posa. Per esaltare i riflessi dorati e chiari dei capelli biondi, alcuni usano l’henné neutro, magari mescolato con camomilla o polveri di rabarbaro e anche molte altre erbe, ma in diversa quantità.
In questo caso, più che una colorazione, avremo un trattamento riflessante, che sarà consigliato a chi ha già dei capelli castani o biondi. Andrà a regalare un effetto meches molto naturale, ma non tingerà i vostri capelli bianchi. Per le bionde che, invece, vorrebbero avere un colore dotato di riflessi tiziano, oppure ramati, sono perfette le miscele di hennè naturale a base di Lawsonia, oppure potreste acquistarne alcuni che ne contengano una piccola quantità: tutto dipende, infatti, da che tipo di risultato finale volete ottenere, più o meno intenso.
Se, invece, i vostri capelli hanno già una base castano scuro, oppure mora, l’henné può essere una buona idea per aggiungere particolari riflessi di color rame, oppure mogano o prugna. In questo caso, dobbiamo considerare che l’azione non sarà schiarente, ma coprente e sarà anche possibile coprire eventuali capelli bianchi. Spesso, all’henné naturale vengono aggiunte polveri d’erbe coloranti e particolarmente scurenti, come l’Indigofera tinctoria o la Buxus Dioica (quest’ultima viene chiamata anche con il nome di henné nero).
Chi vuole intensificare un rosso può acquistare l’henné puro, eventualmente andandoli ad arricchire con altre polveri vegetali per poter avere nuove nuance oppure una colorazione leggermente differente. Può funzionare anche sui capelli castani chiari o medi.
Vediamo, infine, quale sia la tintura hennè è meglio comprare. In commercio possiamo trovare tantissimi tipi di henné, ma non tutti hanno la stessa efficacia. Possiamo acquistarli nei supermercati, nelle erboristerie, in profumeria, ma anche nei negozi di articoli per parrucchieri specializzati.
In alternativa, è possibile comprarlo anche su internet, magari avendo la possibilità anche di risparmiare. Dobbiamo fare caso al fatto che il prodotto sia naturale al 100%: numerose colorazioni con l’hennè contengono picramato e la parafenilendiamina. Queste sostanze possono causare allergie: per questa ragione, qualora una donna in stato interessante voglia usare la tintura henné, non ne avrebbe la possibilità proprio a casa di tali agenti irritanti, nonostante la polvere d’henné sia, come abbiamo già visto, naturale.
Dobbiamo, inoltre, controllare qual è il colore di partenza. Se non si vuole cambiare colore, oppure si ha una tonalità sul biondo, si può usare anche l’hennè neutro. Chi, invece, ha una base già castana o mora e ama i riflessi ramati oppure mogano, può benissimo scegliere quello rosso. Si deve controllare sempre con cura la confezione che andiamo ad acquistare: il nome presente dev’essere solo quello botanico. Si chiamerà, quindi, Lawsona inermis per l’hennè di tipo rosso, mentre quello neutro avrà la dicitura Cassia obovata o italica. La purezza dell’henné è molto importante: i pigmenti chimici presenti non fanno certo bene e, inoltre, solo con henné puro si potrà applicare la tintura su capelli che sono già stati colorati con tinte chimiche. Questi pigmenti chimici potrebbero essere rischiosi, perché potrebbero far virare il colore precedente, facendogli così assumere delle sfumature verdastre.
Questo tutto ciò che dobbiamo tenere presente se vogliamo effettuare una colorazione dei nostri capelli con l’henné, che sia neutro, biondo, rosso o nero. Come abbiamo avuto modo di vedere, esiste un particolare procedimento per fare questa tintura. Non è difficile ma, come in tutte le cose, è necessario prenderci un po’ la mano. Con il tempo potrete diventare delle esperte e tingervi i capelli a casa da sole, con un metodo naturale, sarà tutt’altro che difficile.