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I social network, se usati bene, possono rivelarsi un ottimo mezzo per veicolare i propri messaggi e farsi conscere ad un pubblico più ampio e sempre in movimento.
Lo sanno bene gli esperti di influencer marketing e lo sanno bene anche gli uomini di chiesa che hanno deciso di utilizzare Instagram, Tik Tok, o Facebook per stare vicino ai propri fedeli.
I preti quindi arrivano sui social e diventano influencer. Scopriamo chi sono quelli più seguiti in Italia e perché hanno deciso di intraprendere questa strada apparentemente insolita.
Un binomio che sembra un controsenso, ma che in alcuni casi è solo l’espansione naturale di ciò che gli uomini di chiesa fanno da sempre: arrivare alle persone attraverso la Fede. Anche in Italia abbiamo i nostri preti influencer e uno di loro è recentemente salito alla ribalta per uno scambio di opinioni (ovviamente radicalmente opposte) con il rapper ed imprenditore Fedez.
Don Pietro Guzzetti è molto attivo su Instagram e lo troviamo anche come ospite fisso il venerdì sera per parlare di Fede ed attualità su Radio DeeJay a “DeeNotte”, programma condotto da Gianluca e Nicola Vitiello.
Il “pretefelice”, come si fa chiamare sul popolare social network, utilizza il suo profilo proprio come fa un qualsiasi altro utente, ovvero mostrando la propria quotidianità, solo che la sua è incentrata sulla Fede.
Secondo il don, i social network sono una piazza digitale attraverso cui poter aprire un dialogo con tutti, fedeli oppure no, di ogni età e non solo i più giovani.
Su Facebook don Giovanni Berti parla di inclusività attraverso la condivisione delle sue vignette. Ha infatti utilizzato la passione per il disegno, che ha sin da bambino, per ironizzare su argomenti come Fede e chiesa. Spesso la sua ironia non viene capita da tutti, ma lui assicura che nelle sue vignette apparntemente superficiali, si possono cogliere spunti di riflessione anche molto profondi.
I social network, secondo don Giovanni Berti, sono mezzi molto utili per veicolare la testimonianza del Vangelo.
Don Davide Banzato è approdato in televisione grazie alla popolarità raggiunta sui social. Lo troviamo su Rete 4 in qualità di conduttore del programma tv “I viaggi del cuore”. Il don si è ispirato proprio a Gesù per parlare di Fede sui social. Cambia infatti solo il medium per la comunicazione, ma certamente non il messaggio e la volontà di fare del bene.
Ha anche scritto un libro edito da Piemme dal titolo “Tutto, ma prete mai”, dove descrive i pericoli del web.
Nonostante per lui i social network siano stati un’occasione per arrivare a più persone, non sono per lui sostitutivi degli incontri nella vita reale.
Direttore della storica rivista “La Civiltà Cattolica” ed esperto di comunicazione, don Antonio Spadaro è stato il primo a parlare di cyberteologia, ovvero dell’intelligenza della Fede al tempo della Rete.
Il don guarda il web attraverso la tesi già esposta da Papa Benedetto XVI secondo cui non bisogna parlare di reale e virtuale ma di fisico e digitale, che sono entrambi reali e appoggia il pensiero di Papa Francesco quando dice che la Rete che risponde al bisogno dell’umanità, di sentirsi più unita, non può che essere un dono di Dio.
Dall’oratorio San Filippo Neri di Busto Arsizio, don Alberto Ravagnani è arrivato a “Muschio Selvaggio”, il podcast condotto da Fedez, lo Youtuber Luis Sal e il fratello Martin. Pare si ispiri al guru digitale Marco Montemagno e ha recentemente pubblicato un libro dal titolo “La tua vita è la mia”, edito da Rizzoli.
Don Ravagnani però si è reso protagonista di uno scambio di opinioni con il rapper ed imprenditore, incolpato dal don di averlo censurato.
Fedez dal canto suo ha risposto altrettanto pubblicamente di averlo bloccato su Instagram semplicemente per i troppi messaggi ricevuti, evidentemente non graditi, accusandolo a sua volta di voler cavalcare l’onda. Oggi il prete conduce un suo podcast dal titolo “DonCast”, spesso affiancato da volti noti.