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Giugno è il pride month e all’insegna dell’inclusione e della non discriminazione di genere è una notizia che ha per protagonisti due insegnanti spagnoli.
Sono Manuel Ortega e Borja Velázquez, i quali, per dimostrare che i vestiti non hanno genere si sono presentati a scuola con abiti tradizionamente insoliti per gli uomini e un tweet ha annunciato il fatto al mondo intero.
È #LaRopaNotieneGénero (“i vestiti non hanno genere”) l’hashtag lanciato dalla campagna ideata già a fine 2020 e a cui stanno ora aderendo molti professori spagnoli per combattere un clima di omofobia che si stava diffondendo nella loro scuola.
Tutto è iniziato quando, a ottobre 2020, lo studente Mikel Gomez è stato allontanato dalla sua scuola di Bilbao e mandato da uno psicologo per aver indossato a scuola una gonna. Il caso era finito su TikTok con un video che ha poi generato due milioni di visualizzazioni in cui il ragazzo racconta quanto accaduto. Racconta di sentirsi non appartenente ad alcun genere e di trovarsi a suo agio indossando una gonna, per questo aveva voluto vestirsi così anche in classe.
Dopo la sua espulsione, il professore di matematica Jose Piñas, per solidarietà verso il ragazzo, ha voluto postare sul proprio profilo Twitter una foto in cui si mostra con indosso una gonna in classe, per solidarietà nei confronti del ragazzo vittima di stereotipi di genere proprio a scuola, contesto che dovrebbe insegnarne l’abbattimento. “Molti insegnanti hanno guardato dall’altra parte. Io voglio unirmi alla causa di Mikel, che è stato espulso e mandato dallo psicologo” cita il suo tweet.
Ora l’hashtag #LaRopaNoTieneGenero sta impazzando di nuovo sui social dopo l’adesione alla campagna da parte di altri due professori spagnoli, Manuel Ortega e Borja Velázquez due docenti di 36 e 37 anni della scuola elementare Virgen de Sacedon a Valladolid.
In classe, infatti, un ragazzino era stato preso di mira dai suoi compagni per avere indossato una t-shirt con alcuni disegni manga e, per la vergogna, aveva deciso di togliersela. Ortega, allarmato da quanto stava accadendo, ha pensato di prendere immediatamente provvedimenti e ne ha parlato con il collega Velázquez. I due insegnanti il giorno successivo si sono presentati nella loro scuola indossando la gonna, questo per aprire un dibattito sul tema abbigliamento vs omofobia e su quanto le parole possano ferire.
“Per una scuola che educa al rispetto, alla diversità, alla coeducazione e alla tolleranza”, ha scritto Velaquez su Twitter, “Vestiti come vuoi! Ci uniamo alla campagna #LaRopaNoTieneGenero”.
Intanto, in Italia, l’omotransfobia sembra ancora non adeguatamente combattuta con il Ddl Zan approdato e fermo in Commissione Giustizia al Senato, dove il leghista Andrea Ostellari, presidente di Commissione autonominatosi relatore del Ddl Zan, ha in programma di dare spazio a 170 audizioni.
“La Lega propone 170 audizioni in Commissione sul Ddl Zan solo per allungare i tempi. Una provocazione irricevibile. Ora i gruppi favorevoli si accordino per portare in aula il Ddl già approvato alla Camera”. Così Laura Boldrini scrive su Twitter il 25 maggio scorso, a sostegno del provvedimento di Alessandro Zan. Sul tema si sono espresse anche Fabiana Dadone, la Ministra per le Politiche Giovanili, Movimento Cinque Stelle, che intervistata da Repubblica, chiarisce la propria posizione: “Noi siamo ancora qui impantanati a discutere del ddl Zan, ma fuori i giovani sono molto più avanti”.