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Il governo sta pensando di prorogare lo stato di emergenza.
Cosa cambierebbe per lo smart working e i viaggi all’estero?
Lo stato di emergenza è una misura grazie alla quale il governo può intervenire in maniera eccezionale in determinate situazioni straordinarie, come in caso di disastri naturali o pandemie. Al momento lo stato di emergenza nel nostro Paese è in vigore dalla fine di gennaio 2020 e dovrebbe scadere il prossimo 31 dicembre.
Per legge non può superare i 12 mesi, prorogabili per ulteriori 12 mesi. Questo significa che per legge possono estenderlo solo fino al 31 gennaio 2022. Nonostante questo, il governo sta pensando di prorogarlo fino a marzo 2022, nonostante sia fuori dai limiti previsti dalla legge. Questo permetterebbe al governo di continuare ad intervenire in modo eccezionale. Cosa cambierebbe?
Il governo, grazie allo stato di emergenza, ha fatto largo uso dei Dpcm, per esempio.
Un’altra misura facilitata è stata quella dello smart working. Per quanto riguarda la Pubblica amministrazione il ministro Brunetta ha deciso di richiamare i dipendenti in presenza, lavorando ad un contratto ad hoc per lo smart working. Se lo stato di emergenza non venisse prorogato, bisognerebbe rivedere tutte le norme che consentono alle persone di lavorare da casa. Cambierebbero anche le regole per i viaggi all’estero. Grazie allo stato di emergenza al momento si riescono a regolare gli ingressi in Italia e limitare i viaggi turistici dal nostro Paese verso quelli più a rischio.
Inoltre, senza lo stato di emergenza, verrebbero meno tutti gli organismi creati per affrontare la pandemia, come la struttura del commissario straordinario per l’emergenza o il Comitato tecnico scientifico.
Il 31 dicembre 2021 non scade solo lo stato di emergenza, ma anche l’obbligo di Green Pass in diversi ambiti. Anche in questo caso il governo sta pensando ad una proroga.
Si è parlato di giugno 2022, ma per il momento nulla è stato confermato. Bisognerà valutare la curva dei contagi nei prossimi due mesi e valutare le nuove decisioni.