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La moda non è solo abiti, scarpe e cartellini dei prezzi; la moda è una filosofia di vita a tutti gli effetti, è il motore che spinge ogni singola persona a sperimentare fino a trovare la parte migliore di sé, la stessa che la fa sentire a proprio agio durante la giornata e, più in generale, nella vita.
Ne viene dunque che seguire la moda non significa essere persone frivole prive di contenuti profondi: chi ha detto che non si possa essere amanti della moda, perfetti intenditori di brand e sfilate e leggere allo stesso tempo saggi sulla fisica quantistica? Il modo in cui ci vestiamo, i colori che decidiamo di abbinare e gli accessori che scegliamo per completare un outfit sono un linguaggio a 360 gradi: con la moda si parla, con la moda si mandano messaggi e ci si fa conoscere, qualsiasi sia il mood che ci pervade.
Non è sempre facile riuscire a trovare l’abbigliamento adatto; può capitare di sbagliare e, quando succede, l’abito può diventare anche un nemico e non un alleato. Ecco, in tali casi la psicologia della moda può arrivare in soccorso, offrendo validi strumenti utili per il raggiungimento di una buona percezione di se stesse/i.
Quando si parla di psicologia della moda ci si riferisce all’integrazione del sapere e dei metodi tipici sia della psicologia, sia dell’industria della moda; è un mix di studi, di elementi e di ricerche che da diversi anni vanno a indagare i comportamenti dei clienti e dei loro stati d’animo, affinandone così gli approcci e cercando di offrire loro le giuste tecniche per stare bene con i propri abiti e con la propria immagine.
Per quanto possa sembrare superficiale, in realtà tale ambito sta diventando sempre più diffuso, proprio perché la moda, essendo ovunque (anche non volendo) è parte integrante delle vite di tutte le persone ed è in grado di cambiare notevolmente la sensazione che si ha quando ci si guarda allo specchio.
Seguire la moda non significa per forza indossare capi griffati dai prezzi esorbitanti; seguire la moda significa essere alla continua ricerca della propria identità, significa lanciare dei messaggi.
Non esiste un “giusto” o un “sbagliato”, esiste solamente il “sentirsi bene”. A volte, però, diventa molto complicato: spesso e volentieri infatti la società in cui viviamo propone modelli impossibili, canoni estetici che non possono valere per tutte le persone e, di conseguenza, rischia di fare scattare il pensiero di non adeguatezza.
Proviamo ad allontanarci da tale assunto e cominciamo piuttosto a scegliere gli abiti che rispecchiano la nostra persona, i nostri valori, i nostri pensieri e la nostra personalità.
Se utilizzati e scelti con accuratezza, i vestiti possono diventare una potentissima fonte di benessere e di trasformazione personale. Basti pensare a quante volte, nel corso della vita, ci si ritrovi a cambiare stile: la marea della moda si sposta, si alza, si abbassa e si adatta notevolmente al nostro maturare e al nostro cambiare. L’abbigliamento diventa la nostra persona e riesce a parlare di noi prima della nostra voce: la sua forza intrinseca è incredibile.
Una delle regole principali quando si tratta di moda e di psicologia della moda? Sentirsi prima bene con se stesse/i vi farà sentire bene con i vestiti che scegliete. Non importa il costo dell’abito, così come non importa la taglia di seno, le curve o l’addome piatto. Ciò che realmente conta è il raggiungimento della propria consapevolezza, in modo tale da potere scegliere con cognizione di causa tutto ciò che ci fa sentire veramente autentiche/ci.
Fare caso alle emozioni che si provano, all’umore con cui ci si sveglia al mattino, alle sensazioni che la vita ci regala: solo così, dunque, saremo pronte/i per sfoggiare outfit pazzeschi.