I calciatori, gli schermidori, i tennisti e i ballerini e anche tutti coloro che praticano qualsiasi attività fisica in cui siano coinvolte le gambe, soffre di pubalgia. Ma che cosa è esattamente?
In base a quanto afferma Rodolfo Capanna, presidente della Società italiana di ortopedia e traumatologia all’Ospedale Carreggi a Firenze, le cause possono essere molteplici ed è lui stesso a spiegarlo in questo modo:
«Le cause possono essere molte, ne sono state identificate più di 70. Nella maggior parte dei casi, però, la pubalgia rientra tra le “patologie da sovraccarico”, la cui origine si fa risalire a una serie di microtraumi ripetuti nel tempo che possono creare danni a livello dei punti di inserzione sull’osso pubico di diversi muscoli, tra cui addominali e adduttori. In pratica, si tratta di un dolore muscolo-tendineo (mioentesite) che riguarda diversi gradi di lesione dei muscoli della zona frontale e bassa dell’addome e della sinfisi pubica (articolazione fra le due ossa pubiche)».
I fattori di rischio possono essere vari e sono i seguenti:
«Numerosi fattori possono favorire il sovraccarico funzionale e dare il là alla sindrome dolorosa. Tra questi, sbilanciamenti funzionali tra muscoli addominali deboli e muscoli adduttori forti e rigidi, debolezza intrinseca di muscoli addominali o inguinali, contratture di alcuni muscoli (per es. flessori dell’anca) che a loro volta possono indurre alterazioni della postura, presenza di un’accentuata curvatura lombare o di patologie congenite dell’anca. Possono contribuire allo sviluppo della pubalgia anche fattori esterni, per esempio allenamenti su terreni non adatti (troppo cedevoli o irregolari) o il cambiamento del tipo di scarpe. Anche le donne ne possono soffire, soprattutto verso la fine della gravidanza”.
La pubalgia è una tendinopatia che circonda l’area pubica irradiandosi e giungendo fino alle cosce, l’addome e l’inguine. Chi ne soffre ha problemi nel compiere anche le più normali attività quotidiane, come il camminare o altri movimenti semplici, ma che provocano e causano fastidio e dolore. E’ una infiammazione dei muscoli adduttori, quindi l’area dell’interno coscia e quella addominale dell’osso pubico.
Come curare la pubalgia
Ovviamente i sintomi possono essere più o meno intensi e il decorso può essere lungo o breve a seconda della serietà e della gravità del disturbo. Per quanto riguarda la cura e la terapia bisognerà sottoporsi a riposo, a una cura a base di antinfiammatori e alla fisioterapia.
Il paziente o colui che ne è affletto deve sottoporsi a delle intense sedute di stretching in modo da allungare la muscolatura, non solo dei muscoli coinvolti, ma anche utile per riuscire a fornire una postura che sia corretta. Dovrà sottoporsi ad alcuni esercizi e potenziare i muscoli addominali maggiormente coinvolti e colpiti da questo disturbo.
Gli antinfiammatori e una luce laser sono alcuni dei metodi usati per curare la pubalgia e riuscire a riprendere il prima possibile l’attività agonistica. Ovviamente durante il decorso l’atleta non deve praticare nessuna attività sportiva e stare a riposo fino a un parere diverso dal medico o del fisioterapia.
Esercizi da fare in casa
Oltre a una terapia farmacologia, ci sono alcuni esercizi che si possono fare in casa, magari con l’aiuto di un fisioterapista per riprendere nuovamente a usare i muscoli nel modo corretto.
Per gli esercizi, usa un asciugamano o un panno. Sdraiati sulla schiena con le gambe e le braccia distese, piega il ginocchio al petto e stendi l’altro arto. Posiziona il panno all’estremità del piede in modo da distendere il muscolo in modo corretto. Un esercizio da ripetere una decina di volte facendo movimenti dolci.
In piedi, a gambe distese, piega una delle gambe all’indietro in modo che la la pianta del piede tocchi il fianco. Ovviamente questo esercizio deve essere fatto in modo molto dolce e senza forzare troppo. Cerca di essere leggero nel movimento.
Per stimolare maggiormente i muscoli adduttori e addominali, maggiormente colpiti, vi è un altro esercizio. Sdraiato a gambe distese, solleva gli arti inferiori e prova a rimanere in quella posizione per un po’ di tempo. Poggia poi le gambe a terra facendo un movimento dolce. Questi sono solo alcuni degli esercizi che puoi fare a casa e per le quali devi usare la massima accortezza.
Tipi di stretching per la pubalgia
Un altro rimedio utile per curare la pubalgia è sottoporsi a degli esercizi di stretching. Vediamo quali sono quelli consigliati.
Lo stretching permette di distendere i muscoli, quindi un esercizio utile sarebbe il seguente. A terra, piega una gamba all’indietro e l’altra distendila in avanti. Con il busto in avanti prova a toccare la punta del piede della gamba distesa con la mano. Ricorda di non forzare mai, ma eseguire movimenti dolci e leggeri.
Lo stretching aiuta a distendere i muscoli e a dare forza al tono muscolare. Sarebbe bene eseguire dei movimenti che siano fluidi e leggeri. Per questa ragione, sarebbe meglio fare questo tipi di esercizio con accanto una persona di fiducia che controlli i nostri movimenti e sappia darci i consigli giusti per non forzare troppo.
Se vuoi provare altri esercizi di questo tipo, sappi che su Youtube sono molti gli esercizi che puoi fare e che puoi seguire.