Avere le mestruazioni abbondanti, non comporta soltanto problemi a livello intestinale con gli annessi disturbi (crampi e dolori addominali, mal di schiena e in alcuni casi anche vomito e diarrea) ma ne risente soprattutto la quantità di ferro presente nel sangue che in quel periodo è davvero bassa, tanto che a volte, il rimedio estremo è la trasfusione di sangue.
Il flusso mestruale che solitamente è di circa 35ml, nell’ipermenorrea (nome clinico del fenomeno delle mestruazioni abbondanti) raggiunge gli 80ml al mese.
Le cause ad oggi conosciute, si ricollegano tutte alla questione dell’utero che, in “quei giorni”, non riesce a bloccare la perdita di sangue in eccesso.
La funzione di blocco del sangue, viene svolta dalla mucosa interna all’utero: l’endometrio.
Quando questo è infiammato, non riesce a volgere la sua funzione principale che è quella di contrarsi per limitare la fuoriuscita sanguigna in abbondanza durante il ciclo.
Per di più, si ingrossa facendo defluire altro sangue.
Altri fattori che impediscono la regolare attività dell’endometrio, sono i sistemi contraccettivi esterni (diaframma, spirale) che nell’inserimento uterino, possono danneggiare le mucose endometriche ed infiammarle.
Esistono poi, le cause di natura ormonale che, anch’esse compromettono la naturale funzione endometrica.
Le pillole anticoncezionali a basso dosaggio ormonale hanno un minor contenuto di estrogeni, il che comporta il deperimento della mucosa uterina al punto da non poter adempiere alla sua funzione primaria che è quella di contrarsi per non far passare il flusso in eccesso.
Mentre, le pillole ad alto contenuto estrogenico e i farmaci antidepressivi, hanno una sovrapproduzione ormonale che provoca al contrario, un inspessimento della mucosa endometrica e gonfiore ghiandolare, entrambi sintomo di un cattivo funzionamento del sistema uterino.
La terapia può esser prescritta soltanto dal medico ginecologo, dopo una visita accurata.