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Dopo le feste e dopo essersi tolti qualche sfizio in più, tornano le mille ansie per eliminare i chili di troppo, sentendosi finalmente più leggeri e sgonfi. In mezzo a miti alimentari e fantomatiche diete che seguono le mode del momento, è importante conoscere la scienza. La chetosi, in particolare, è una reazione fisiologica che avviene in situazioni di bassa disponibilità di glucosio. Si tratta di un meccanismo azionato dal nostro organismo quando si trova in carenza di zuccheri nel sangue, permettendo di attaccare il grasso in eccesso. La scarsità di glucosio nel sangue spinge il nostro corpo a servirsi delle riserve di grasso immagazzinato come unica fonte di energia disponibile, invece di consumare prima gli zuccheri e poi i grassi. La chetosi permette di non avere mai zuccheri a disposizione da bruciare, quindi viene bruciato direttamente il grasso e, in questo modo, è possibile perdere peso velocemente. La chetosi ha questo nome perché quando il grasso è usato come combustibile, vengono prodotti corpi chetonici, o chetoni, cioè composti che sostituiscono parzialmente il glucosio rappresentando una fonte di energia per le cellule. Ma dopo quanti giorni si entra in chetosi?
Il carburante preferito dal nostro corpo è il glucosio, perché è il più semplice da usare. Questo zucchero proviene da alimenti ricchi di carboidrati, come pane, pasta, riso, patate, zucchero, frutta e dolci (irrinunciabili per i palati più golosi). Il glucosio è immagazzinato nei muscoli e nel fegato sotto forma di glicogeno. Per entrare in chetosi è necessario prima consumare tutto il glicogeno e poi iniziare a bruciare i grassi.
Che rapporto abbiamo con i carboidrati? Impossibile negarlo: spesso è conflittuale e andarci d’accordo non è affatto facile. Irresistibili e deliziosi, si rivelano spesso un nemico particolarmente insidioso. Si tende spesso a eliminarli drasticamente dalla dieta quotidiana per ottenere un risultato rapido. Così facendo si attiva un meccanismo ancestrale di sopravvivenza: la chetosi. Il processo permetteva agli esseri umani di sopravvivere quando erano nomadi: l’uomo preistorico era abituato a vivere in uno stato di chetosi, perché quando passavano giorni senza cacciare prede era necessario restare in forze servendosi delle riserve di grasso corporeo, come fonte di energia.
A distanza di millenni, la chetosi è diventata popolare. Aumentano, infatti, le diete keto, o chetogeniche, propagandate come il nuovo modo infallibile di perdere peso. Tuttavia, l’idea di privarsi di cibi deliziosi per giorni non è molto allettante ed è davvero una grande sofferenza. La dieta keto comporta l’abbandono di farine e zuccheri, ma è possibile entrare in chetosi in modo naturale e sano.
Prima di entrare in chetosi è necessario consumare tutto il glicogeno, la cui quantità nel nostro corpo solitamente è sufficiente per stare uno o due giorni senza mangiare. Il dato, tuttavia, può variare a seconda del soggetto, perché dipende dalla quantità di energia che ogni persona necessita durante la giornata. Inoltre, non tutti hanno la stessa quantità di glicogeno. Si stima che ogni chilo di peso corporeo contenga 6/7 grammi di questo carboidrato.
Avviare un processo di chetosi comporta un cambiamento metabolico e questo può richiedere 2/3 giorni, anche se si è fisicamente attivi o se si segue con massimo rigore e assoluta precisione la dieta keto.
Molto difficile entrare in chetosi in 24 ore, ma non esiste una regola certa valida per tutti. Per esempio, chi ha più muscolo ha anche una quantità maggiore di glicogeno nel corpo. Anche il livello di attività fisica e il tipo di dieta keto assumono un ruolo molto importante. Non è possibile assicurare con assoluta precisione in quante ore una persona entra in chetosi. Secondo un rapporto dell’Associazione spagnola dei dietisti-nutrizionisti, una delle principali caratteristiche delle diete ingannevoli è che garantiscono la perdita di una certa quantità di chili in uno specifico arco temporale.
Entrare in chetosi in modo sano è possibile, come?