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Dietro ad ogni civiltà si nasconde una storia e anche la biancheria intima ne ha fatta di strada. Proteggere il proprio corpo è sempre stato un bisogno dell’essere umano, anzi una priorità. Non si tratta solo di capi di abbigliamento, ma anche di indumenti simbolo dell’emancipazione delle donne nel corso dei secoli.
Prima di arrivare alle nostre care e comode mutandine di cotone le nostre antenate ne hanno dovuto sopportare delle belle. Nell’aristocrazia dell’Antico Egitto le donne iniziarono ad indossare due tuniche, di cui una interna alternata alla camicia. Nel periodo romano si utilizzavano capi sottili e leggeri per separarli dal diretto contatto con la pelle, e propri da alcuni mosaici romani risale il primo perizoma, in pelle morbida indossato dalle atlete per facilitare i movimenti.
Solo nel Cinquecento, Caterina De Medici comincia ad indossare i primi mutandoni chiamati poi calzoncini per proteggere le proprie parti intime durante le passeggiate a cavallo e successivamente arrivò il temuto corsetto, quell’indumento che faceva mancare il fiato alle signore!
Devono passare 400 anni prima che a qualcuno venisse in mente di sistemare la questione seno, quando una signora newyorkese di nome Caresse Crosby crea una sorta di fazzoletto incrociato con nastri per sorreggere il petto. I calzoni invece nel tempo si accorciano sempre più, fino a diventare gli slip di oggi.
Dalla fine degli anni ’70 la lingerie diventa elemento chiave delle passerelle di moda e scoppia il boom per la biancheria intima che porta il mercato a guadagnare cifre senza precedenti.
La spesa per la biancheria intima è in costante crescita sia perché è di uso quotidiano, ma soprattutto perché piace! Studi dimostrano come questo genere di capi ci facciano sentire seducenti e a proprio agio.
Un nuovo trend di grande successo ha preso il via nelle case italiane negli ultimi tempi: quello di vendere le propria biancheria usata. Sono nate community online, come Panty.com, che permettono di avere una vetrina online per poter esporre la propria biancheria. Si tratta di un’attività che si basa su un fetish, cioè quello di provare eccitazione attraverso altri sensi come quello olfattivo, anziché utilizzando solo il classico senso visivo. Studi scientifici hanno anche dimostrato che sono propri gli odori i fattori che ci fanno prendere inconsapevolmente scelte nelle relazioni socio-sessuali. E se da un lato la scienza giustifica la pratica smentendo il mito per cui l’uomo è l’unico essere animale a non saper usare il proprio olfatto, dall’altro le donne scoprono nuovi modi per entrare più a contatto con la propria sessualità. Pare proprio che chi ha iniziato questa pratica stia crescendo da un punto di vista sessuale conquistando consapevolezza e riuscendo ad essere più sicure in se stesse.
Leggi l’intervista alle ragazze che hanno iniziato a vendere la loro biancheria usata
A volte la biancheria intima che abbiamo nei cassetti è anche troppa. Ecco quindi alcuni consigli per aiutarvi a fare ordine e scegliere i capi di intimo necessari, e che davvero piacciono anche a chi ha il piacere di vederteli indossati!