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All’età di 78 anni si è spenta Raffaella Carrà, regina della televisione italiana dall’iconico caschetto biondo platino che con le sue canzoni, tutt’ora conosciute anche dalle generazioni più giovani, è riuscita nell’impresa di conquistare anche l’estero, cantando anche con l’allegria che la contraddistingueva, di temi importantissimi e considerati tabù soprattutto per l’epoca.
In questo articolo ricordiamo tutti i tormentoni più famosi con cui viene ricordata l’artista bolognese scomparsa recentemente.
Tra i suoi tormentoni più famosi non si può non citare “Ma che musica maestro”. Il pezzo, cantato da Raffaella Carrà e scritto da Sergio Paolini, Franco Pisano e Stelio Silvestri, è stata la sigla di un altro celebre programma degli anni ’70 condotto dal compianto Corrado: “Canzonissima”.
Il pezzo ha conquistato il secondo posto nelle classifiche musicali italiane del tempo e ha consacrato Raffaella Carrà a regina della televisione nostrana.
Un anno dopo, nel 1971, è il momento del “Tuca Tuca”. Scritta anche questa da Franco Pisano a quattro mani con Gianni Boncompagni, è letteralmente impossibile cantarla senza imitarne il balletto, ideato per la Carrà da Don Lurio, coreografo e ballerino molto conosciuto tra gli anni ’50 e ’70.
“Rumore”, del 1974 è forse il brano che prima di tutti, consente alla Carrà di essere conosciuta ed apprezzata anche oltre ai nostri confini. È considerata una delle prime canzoni del genere disco dance italiano ed è stata cantata in altre tre lingue: inglese, francese e spagnolo. Nel 1976 è invece il turno di “A far l’amore comincia tu”, che ha contribuito in modo molto significativo a rafforzare l’immagine della Carrà non solo come icona sexy, ma più avanti anche come icona gay.
Il brano è stato reinterpetato dal dj Bob Sinclair nel 2011 e ha riscosso un gran successo.
È il 1977 quando Raffaella Carrà stupisce tutti con “Fiesta”, anche questa cantata in spagnolo e in francese, oltre che in italiano, che celebra la libertà della donna di separarsi da un uomo che non l’ama. L’anno dopo Raffaella Carrà canta quella che e forse la sua canzone più celebre. Stiamo parlando di “Tanti auguri”, che diventa inno dell’emancipazione femminile.
Sono gli anni ’80 quando “Pedro” viene pubblicata. Il successo le fa conquistare da subito la quinta posizione nelle classifiche radiofoniche e piace così tanto da essere ripresa una decina di anni dopo per il programma “Non è la Rai”.
“Ballo ballo” arriva invece due anni dopo “Pedro”, come sigla di “Fantastico”, programma tv trasmesso dalla rete ammiraglia della Rai, condotto tra i tanti proprio da Raffaella Carrà e Corrado.
Anche 50 anni dopo i suoi esordi tra radio e televisione, le sue canzoni continuano ad essere molto attuali e cantate da generazioni molto più giovani. Un successo riservato davvero a pochissimi pilastri del mondo dello spettacolo, dovuto tanto al carisma dell’artista quanto al connubio di serietà dei temi e la spensieratezza nell’esprimerli, che rende il messaggio più chiaro, semplice e diretto.