Dopo l'infelice analisi di Rocco Casalino sulla funzione sociale del Grande Fratello, eccoci di fronte al passo falso di Raffaello Tonon, uno dei tanti reduci da reality; una categoria che inevitabilmente porta con sè il vizietto della riabilitazione della tv trash.
In una recente intervista concessa a Vero Tonon afferma di aver sofferto per sette anni di depressione (il ragazzo ha oggi solo 26 anni).
"La mia vita è cambiata grazie a Costanzo – afferma Tonon -, ho capito che poteva esserci di nuovo entusiasmo. Sono guarito grazie alla tv e a La Fattoria, mi hanno fatto capire che se mi pagano qualcosa so fare. La Fattoria è stata un' avventura che mi ha cambiato la vita e i rapporti interpersonali, si sono distesi i rapporti con i miei genitori e ho imparato a credere in me stesso il pubblico mi ha premiato perché‚ non ho portato un personaggio, ma ho proposto una persona che ha trascorso settantasei giorni senza tradire".
Qui nessuno vuol sminuire un argomento importante come il "Male oscuro", ma il fatto che un adolescente oggettivamente intelligente come Tonon abbia avuto bisogno del palcoscenico televisivo per ritrovare entusiasmo e sicurezza in sè è specchio dell'odierna gioventù affetta da svuotamento di valori.
Credo che il ruolo di opinionista ai reality possa solo sminuire il potenziale intellettivo di Tonon, e che queste sue affermazioni siano insidiose per quei ragazzini/ragazzine che ormai vedono nella fama televisiva l'unica strada per la vera realizzazione.
Forse se Tonon fosse guarito grazie alla terapia – e non per merito di Costanzo o de La Fattoria – oggi la sua intelligenza sarebbe di maggior utilità; fosse anche solo per una piccola azienda di cinque dipendenti felice di aver trovato un valore aggiunto.
Raffaello Tonon, il depresso guarito dalla tv
Pubblicato il 20/02/2006 alle 10:59