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Di storie di uomini e donne di successo, ce ne sono tante da conoscere e una tra queste è quella di Raul Gardini: chi era l’imprenditore?
Classe 1933, Raul Gardini nasce a Ravenna il 7 giugno in una famiglia ricca, il padre Ivan era un imprenditore agricolo e i suoi nonni gestivano chi una fonderia chi dei lotti di terreno. In un contesto del genere, Raul non può che nascere e crescere seguendo le orme dei predecessori. Studia infatti presso l’Istituto agrario di Cesena, diplomandosi come perito agrario. Si iscrive poi alla facoltà di Agraria di Bologna ma non la termina.
Inizia così la sua carriera nell’azienda di Serafino Ferruzzi: qui lavora duramente e ben presto diventa anche uno degli uomini di fiducia del capo. Ne sposa poi la figlia Idina nel 1957. Ma nel 1979 il signor Ferruzzi muore e i suoi quattro figli decidono di lasciare le redini della famiglia a Raul Gardini. In pochi anni, l’imprenditore italiano trasforma questa azienda in un gruppo prevalentemente industriale, fondato su diverse acquisizioni.
Ma non solo: verso la seconda metà degli anni ’80, chiede al Centro di ricerca e tecnologia Ferruzzi di sviluppare prodotti chimici a basso impatto ambientale, con l’impiego di materie prime di origine agricola col fine di produrre etanolo e bioplastiche.
Verso gli anni ’80, Raul Gardini si impegna nell’acquisire le azioni dell’azienda Montedison e stringe alleanza con Enrico Cuccia, che intende riconquistare il controllo della società. Le cose tra i due partner vanno a gonfie vele fino a quando Gardini non si nomina presidente della Fondiaria, rifiutando così gli amministratori proposti dal Cuccia, e vende parte dell’azienda a Camillo De Benedetti.
Un’altra svolta si ha nella vita di Gardini quando decide di stringere un accordo con ENI, fondendo le attività chimiche private con quelle pubbliche dei due gruppi, fondando così Enimont, di cui ENI e Montedison possiedono il 40% ciascuno.
Se però in un primo tempo il successo è dalla sua, in un secondo momento, a causa di lotte politiche, tangenti, indagini, corruzione, Gardini si vede costretto a vendere la sua quota ad ENI stessa.
Da lì in poi inizia una seconda frattura e un secondo fallimento, quello con la famiglia Ferruzzi, sia a livello personale che professionale. Raul Gardini viene licenziato e divorzia con la moglie Idina.
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Dopo poco, un altro problema sorge: scoppia il caso di Mani pulite, dove anche Gardini viene coinvolto, come la stessa vicenda Enimont. Egli scrive una lunga lettera al Sole 24 Ore dove chiede di ricevere da parte di Carlo Sama i documenti che gli servono per difendersi. Il 23 luglio 1993 viene trovato morto nella sua casa di Milano. Seppur sia dichiarato il decesso per suicidio, per molti rimane un omicidio.
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