di Fabio Traversa
In Italia ci si lamenta spesso dei reality show ma va riconosciuto che, nell’ultimo periodo, quelli eccessivamente trash sono stati eliminati o trasformati nel meccanismo o nella scelta del cast, per evitare momenti imbarazzanti o cadute di stile.
Queste ultime, invece, sono spesso all’ordine del giorno in format mandati in onda all’estero.
L’ultimo esempio arriva dalla Germania dove, per la prima delle cinque puntate di Benvenuti, vicini! in onda sulla rete privata Rtl 2, si è tentato un esperimento di razzismo televisivo.
In che modo? Facendo convivere in una casa unifamiliare di 170 metri quadrati una famiglia di profughi palestinesi, una coppia non sposata con cani molto aggressivi, una comune formata da quattro punk, una coppia di fatto con un bambino, in cui l'uomo è un transessuale e la donna lesbica, oltre alla famiglia presentata nella prima puntata, composta da un musulmano della Guinea, Copa, 40 anni, sposato con la tedesca Veronika, da cui ha avuto tre bambini, ma che convive anche con una sua connazionale, Haddy, denominata Mamma Afrika, dalla quale ha avuto altre tre figli.
La famiglia vincitrice del reality otterrà in premio l'immobile, valutato 250mila euro, ma per averlo dovrà prima conquistarsi la simpatia di nove famiglie di vicini. Chiaro l’intento di solleticare i pregiudizi e il razzismo, inevitabili le polemiche.
Gli autori del programma si sono difesi affermando di non voler discriminare nessuno. Ma se l’autorevole quotidiano Die Welt afferma che così si tira fuori il peggio di quanto c’è nell’uomo, ci sarà una fondata ragione…