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Aldo Moro fu rapito esattamente 40 anni fa, il 16 Marzo 1978. Il suo rapimento da parte delle Brigate Rosse e la sua uccisione dopo 55 giorni di prigionia scrissero una delle pagine più difficili della storia nazionale.
Il caso Aldo Moro
Aldo Moro all’epoca in cui fu rapito era l’uomo politico italiano per eccellenza. Segretario del partito della Democrazia Cristiana e presidente del suo consiglio nazionale, Moro aveva ricoperto per cinque volte la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri, era stato inoltre Ministro degli Affari Esteri, Ministro della Pubblica Istruzione, Ministro della Giustizia.
All’epoca il partito della Democrazia Cristiana era più potente di ogni altro nello scenario politico italiano, soprattutto grazie alla sua capacità di allargare le proprie alleanze fino a coinvolgere quei partiti di sinistra che avrebbero potuto essere i diretti antagonisti della DC se il clima politico non fosse stato improntato a un dialogo continuo. Questa strategia, fortemente sostenuta da Moro, passò alla storia come il secondo compromesso storico e vide il suo coronamento nel 1877, quando a stringersi la mano furono Aldo Moro ed Enrico Berlinguer, allora segretario del Partito Comunista.
Naturalmente non tutti coloro che si riconoscevano nel partito di Berlinguer e negli altri partiti di sinistra accettarono questo avvicinamento alla Democrazia Cristiana colpevole, nell’ottica dei più estremisti, di aver trascinato l’Italia in una nuova epoca imperialista e in balia del regime democristiano.
Le Brigate Rosse
Le Brigate Rosse erano un gruppo terroristico che si rifaceva politicamente agli ideale di Marx e di Lenin ma che aveva deciso di cominciare una lotta armata contro i partiti di opposto segno politico. Le BR divennero una forza militare a partire dal 1970, anno in cui decisero di cominciare la propria guerra allo Stato Italiano.
Il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro rientrava nel programma politico e terroristico delle BR come il più alto risultato possibile, distruggendo completamente il sogno democristiano di una concordia nazionale che avrebbe annientato le rivendicazioni politiche dei partiti più estremisti.
Il rapimento e l’uccisione di Moro
Il rapimento di Aldo Moro avvenne in Via Fano a Roma nella prima mattina del 16 Marzo 1978. Tutti i membri della scorta furono uccisi e non riuscirono a difendersi dall’attacco dei terroristi poiché le loro armi erano nei portabagagli delle auto in cui viaggiavano.
Nonostante fossero stati sparati oltre 100 colpi in meno di 3 minuti, Moro non fu nemmeno ferito. Venne prelevato e caricato su una vettura. Dopo diversi cambi di mezzo di locomozione, per depistare gli eventuali inseguitori, Moro venne portato in quella che i brigatisti chiamarono Prigione del Popolo: un appartamento nel quartiere Portuense.
Lì rimase per l’intera durata della sua prigionia, che fu scandita dalla diramazione di 8 comunicati ufficiali da parte delle Brigate Rosse e dalla scrittura di un gran numero di lettere che Moro indirizzava ai suoi amici e ai suoi parenti più prossimi.
I terroristi chiesero la liberazione di due dei propri compagni che all’epoca erano detenuti e in cambio offrirono di liberare Moro. L’Italia si spaccò tra coloro che rifiutarono la collaborazione con i terroristi e coloro che avrebbero tentato la via del dialogo. Tra i primi si annoverano lo stesso partito della Democrazia Cristiana e i Comunisti di Berlinguer, nonché il futuro presidente della Repubblica Sandro Pertini che affermò di “non voler andare al funerale di Aldo Moro, ma nemmeno a quello della Repubblica”, che avrebbe cessato di essere sovrana nel momento in cui avesse accettato il ricatto dei brigatisti.
Le Brigate Rosse uccisero Aldo Moro il 9 Maggio 1978 e il corpo fu ritrovato lo stesso giorno nel bagagliaio di un’automobile rossa in Via Caetani, nei pressi della sede del Partito Comunista e di quella della Democrazia Cristiana.
Nello stesso giorno veniva ritrovato a Cinisi il cadavere di Peppino Impastato, ucciso per aver incessantemente denunciato i nomi e le azioni degli uomini di mafia del proprio paese. Alla notizia fu dato pochissimo risalto, dal momento che giornali e notiziari non parlarono d’altro che del ritrovamento del corpo di Aldo Moro.