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Rihanna ha deciso di affidarsi ai propri legali per evitare che in futuro il Presidente degli Stati Uniti utilizzi la sua musica: la decisione della cantante è di poche ore fa, quando è circolata la notizia che un brano della cantante veniva mandato a tutto volume mentre lo staff di Trump lanciava sulla folla magliette con slogan elettorali.
Rihanna contro Donald Trump
Utilizzare la hit di un’artista donna afroamericana per fare da colonna sonora ai suoi eventi propagandistici non è stata una mossa intelligente da parte del Presidente Trump. Com’era prevedibile infatti l’artista in questione ha deciso di prendere le distanze dal partito e dalla persona del Presidente Trump, accusato di aver utilizzato la musica e l’immagine della cantante per finalità politiche lontanissime dai principi della cantante in questione.
Rihanna, da sempre vicina agli ideali Democratici e fiera sostenitrice del predecessore di Trum, Barak Obama, ha deciso di passare all’attacco immediatamente dopo aver scoperto l’uso che i Repubblicani avevano deciso di fare della sua musica: lo ha reso noto attraverso un Tweet che citava il Tweet di Philip Rucker, capo dell’ufficio che il Washington Post dedica completamente alla copertura degli avvenimenti che gravitano intorno alla Casa Bianca. Rucker, di chiarissime simpatie repubblicane aveva scritto:
E’ stato detto un milione di volte, ma qui ce ne sono un milione e uno: i comizi di Trump sono diversi da qualsiasi altro evento politico. Al momento “Do Not Stop the Music” di Rihanna sta andando a tutto volume a Chattanooga mentre gli uomini dello staff lanciano le magliette di Trump in mezzo alla folla, come un gioco con la palla. Sono tutti impazziti.
La risposta di Rihanna
Appena dopo aver letto il tweet del giornalista, Rihanna è passata al contrattacco immediato. Il primo passo è stato scrivere un secondo tweet citando quello di Rucker:
Non per molto ancora: né io né la mia gente avremo mai a che fare con uno di quei tragici comizi, così grazie per la dritta, Philip!
Pochissime ore dopo gli avvocati della cantante hanno fatto sapere di essere passati alle vie di fatto, inoltrando una lettera di diffida alla Casa Bianca:
Ci è stato segnalato che il presidente Trump ha utilizzato le composizioni musicali e le registrazioni di Rihanna, inclusa la sua hit “Don’t Stop the Music”, in connessione con una serie di eventi politici organizzati negli Stati Uniti. L’uso non autorizzato di Trump della musica della signora Fenty […]crea la falsa impressione che la signora Fenty sia affiliata, collegata o altrimenti associata a Trump […]
Considerando che la reazione di Rihanna era completamente prevedibile, c’è da chiedersi se la questione sia nata a causa di una “leggerezza” dello staff organizzativo di Trump, che ha scelto con poca cognizione di causa i brani da utilizzare come colonna sonora dell’evento, oppure se c’è stata una vera e propria macchinazione intenzionale per utilizzare la voce e l’immagine di Rihanna per spostare consensi di un certo tipo di elettori verso il presidente in carica.