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Anche se in vita non conobbe un grandissimo successo, negli anni duemila Rino Gaetano è stato riscoperto e rivalutato. Cantautore ironico, pungente e attento nelle critiche alla società moderna e alla politica, Gaetano ha scritto anche canzoni d’amore o pezzi nonsense. Oggi è uno dei cantautori più apprezzati, insieme a Fabrizio De Andrè, Guccini e De Gregori.
Rino Gaetano
Salvatore Antonio Gaetano, detto Rino, è nato a Crotone il 29 ottobre del 1950: pur essendo molto legato alle sue origini calabresi, è romano di adozione. Infatti si trasferisce a 10 anni con la famiglia proprio nella capitale e lì vive tutta la sua vita. Si appassiona alla musica ed entra in una band, ma soprattutto inizia a scrivere testi ispirandosi al grande cantautorato italiano. Nel 1969 si avvicina all’ambiente del locale romano Folkstudio, dove conosce molti cantanti allora esordienti (come ad esempio Antonello Venditti). Già dalle prime esperienze nel locale emergono le caratteristiche dei suoi testi molto provocatori.
Incide il suo primo 45 giri nel 1973: si tratta di “I love you Maryanna”, pubblicato con uno pseudonimo. Nel 1974 arriva il suo primo album, “Ingresso libero”, che contiene pezzi quali “Ad esempio a me piace il sud”, scritto da Rino per Nicola Di Bari; “Supponiamo un amore” e “Tu, forse non essenzialmente tu”. Le tematiche di questo primo disco sono forti e impegnate.
Di discreto successo fu il 45 giri “Ma il cielo è sempre più blu”, che sotto il motivetto allegro nasconde critiche e contraddizioni della vita dell’epoca. Nel 1976 pubblica il suo secondo album, “Mio fratello è figlio unico”, che tratta anche dell’emarginazione e della solitudine. Il terzo album, “Aida” è invece una personificazione dell’Italia e della sua storia. Inizia quindi ad avere un po’ di visibilità, infatti partecipa a numerose trasmissioni televisive alle quali si presenta vestito in modo sempre stravagante.
Nel 1978 partecipa al Festival di Sanremo con la canzone nonsense “Gianna”, che avrà un enorme successo: tuttavia molte sono le critiche da parte dei fan di Gaetano, che giudicavano il palcoscenico di Sanremo come qualcosa di estremamente commerciale. Dato il successo riscontrato, le sue partecipazioni televisive e i suoi pezzi successivi sono molto influenzati dal volere degli altri, cosa che ovviamente non va bene al cantautore. Pubblica il suo ultimo album nel 1980, “E io ci sto”, che ritorna alle tematiche serie e impegnate.
Rino Gaetano morte
Nel giugno del 1981 Rino Gaetano muore a soli 30 anni a causa di un incidente stradale. Il cantante stava ritornando a casa dopo una serata in un locale, quando per cause ignote la sua auto invade la corsia opposta causando un frontale con un camion. Con un grave trauma cranico e altre lesioni profonde, Rino Gaetano verrà portato al Policlinico Umberto I. L’ospedale però rifiuterà il ricovero perché non attrezzato per i traumi cranici. Verranno contattati vari ospedali di Roma, ma tutti rifiutano il ricovero per mancanza di posti. Rino morirà all’alba all’ospedale Gemelli di Roma. Il cantante avrebbe dovuto sposare pochi mesi dopo la sua fidanzata storica, Amelia Conte.
Un particolare inquietante sulla sua morte è che, circa dieci anni prima, il cantautore aveva scritto la canzone “La ballata di Renzo” che parlava di un ragazzo vittima di un incidente stradale che viene rifiutato da molti ospedali. Tre di questi ospedali citati nel testo sono gli stessi che hanno rifiutato il ricovero di Rino.