Fabrizio Corona, Lele Mora e altre tre persone nell'ambito dell'inchiesta sui presunti ricatti ai vip è stato chiesto il rinvio a giudizio dal pm di Milano Frank Di Maio.
Corona e Mora, insieme al collaboratore del fotografo, Marco Bonato, sono accusati di alcuni episodi di estorsione e tentata estorsione.
I pr Walter Agostoni e Pietro Tavallini sono accusati invece di spaccio di stupefacenti in alcuni locali milanesi. Chiesta l'archiviazione per la modella Fernanda Lessa e per il calciatore Alberto Gilardino, che erano indagati per favoreggiamento.
È stato poi stralciato il fascicolo riguardante le posizioni di tre showgirl, Aida Yespica, Alessia Fabiani e Ana Laura Ribas, e del modello Francesco Arca, accusati di favoreggiamento e false dichiarazioni ai magistrati.
L'intenzione della Procura, a quanto si è appreso, è quella di attendere l'esito dell'udienza preliminare che sarà fissata dal gup Enrico Manzi, per valutare se chiedere il giudizio per i quattro o formulare una richiesta di archiviazione.
Qui sotto una riflessione pubblicata da Milano 2.0 sul caso Corona in rapporto alla città di Milano.
E' giusto parlare di un personaggio come Fabrizio Corona? Verrebbe da rispondere di no; eppure i fenomeni di costume, positivi o negativi, devono sempre interessarci.
Fabrizio Corona è un fenomeno in questo momento, un personaggio che oltretutto rispecchia una fetta – e non una fettina – della nostra Milano. Quella di cui abbiamo parlato tante volte, quella del lusso ostentato, delle discoteche alla moda, dell'apparire a tutti i costi. Milano è anche questo. Anzi, Milano, nelle sere del fine settimana, è soprattutto questo.
Chi può permettersi di andare a prendere un aperitivo lasciando il Cayenne davanti al locale è un gran figo, chi ha il tavolo nel privè altrettanto, chi può permettersi di fare un cenno al buttafuori per scavalcare la coda ed entrare in disco con i suoi amici è qualcuno che conta: almeno nella Milano by night del divertimento ad alti livelli (di spesa, soprattutto).
In questo video vediamo Fabrizio Corona che passeggia per Milano seguito da una fila di ragazzini attratti dal nuovo super-eroe "castigatore dei vip". Sono proprio questi ragazzini a preoccupare di più: i loro valori sono quelli di Corona. E Corona questi suoi valori li ha più volte ribaditi: i soldi, i soldi, i soldi.
Per fare cosa i soldi? Per apparire, per apparire, per apparire.
Una piccola generazione di coroncini è già attiva a Milano, le magliette Corona's stanno andando a ruba nei negozi milanesi. E quella maglietta, dietro di sè, nasconde l'intento di una generazione che nei valori di Corona sguazza.
Si aspira al possesso materiale perchè è ciò che può distinguerci e renderci subito riconoscibili. Peccato che così facendo non si entra nella cerchia di chi si distingue dalla massa, piuttosto ci si getta a capofitto nella mediocrità.
E' proprio questo il punto: il profitto, la ricchezza, sono punti d'arrivo, e – quando si raggiungono – non sono mai definitivi. C'è sempre qualcosa in più da desiderare. La soglia dell'apparenza si muove di pari passo, rimandata di auto in auto, di abito in abito, di orologio in orologio; ciò che più preoccupa è il fatto che i luoghi dove queste apparenze "si consumano" hanno regole non scritte a cui bisogna attenersi: sono le regole dell'eccesso, che contengono anche il capitolo dedicato alla cocaina.
La Milano di Corona non è poi così nascosta. La Milano di Corona in futuro sarà forse la Milano della maggioranza dei cittadini. La preoccupazione nasce vedendo le generazioni che si stanno affacciando alla vita della nostra città.
Per rientrare nella Milano di Corona, oltretutto, non è necessario essere veramente ricchi. Basta ostentare, fingere di essere ciò che non si è. E anche questo, purtroppo, con il passare del tempo, diventa un modo di vivere. Pericoloso, perchè non tutti hanno il salvagente bancario di un Fabrizio Corona.
E poi c'è il capitolo dedicato al video mandato in onda da Lucignolo. Fabrizio Corona ha ripreso con una telecamera nascosta le ultime fasi della separazione da Nina Moric avvenuta al Tribunale di Milano.
Anche questo è un aspetto che rientra nei tanti descritti precedentemente. Trasformare l'intimità in reality, così, senza scrupoli, è l'apoteosi del Corona pensiero.