Argomenti trattati
Vi sembrerà quasi assurdo per certi versi ma noi esseri umani siamo dotati di una sorta di orologio interno, che si combina e si adatta al ritmo del mondo, attraverso diversi stimoli.
Questo orologio speciale prende il nome di ritmo circadiano: vediamo qui di seguito che cos’è e come funziona.
Per definizione, il ritmo circadiano è un ritmo con una durata di circa 24 ore. Il termine “circadiano” deriva dal latino “circa diem” che significa “intorno al giorno” ed è stato coniato da Franz Halberg. Ma il primo ad interessarsi alla materia in modo più approfondito fu lo scienziato francese Jean-Jacques d’Ortous de Mairan.
Nel 1729 scoprì infatti che il ciclo delle piante nell’arco delle 24 ore continuava anche di buio.
Questa scoperta portò a ipotizzare che i ritmi circadiani sono strettamente connessi e sincronizzati con il ciclo naturale del giorno e della notte, tramite stimoli esterni come la luce solare, la temperatura ambientale, ecc. Da qui l’importanza dei ritmi circadiani per il benessere psico-fisico dell’uomo.
Gli scienziati Jeffrey C. Hall, Michael Rosbash e Michael W. Young, insieme al loro team, hanno indagato i meccanismi molecolari che controllano i ritmi circadiani. Nella loro indagine, sono partiti dal concetto base della scienza: la Terra ruota intorno al Sole e di conseguenza, ogni attività ed azione è regolata dall’alternanza luce/ombra. Per arrivare alla seguente conclusione: il ritmo circadiano, interno al nostro organismo, si combina e si adatta al ritmo del mondo esterno, che varia in base appunto all’alternanza del giorno e della notte.
Ma come hanno fatto a determinare questa risposta? Nella loro ricerca, gli scienziati hanno individuato un gene, in grado di codificare una proteina che è presente nelle cellule durante le ore notturne mentre assente durante il giorno. In altre parole, la vita della cellula è scandita e funziona secondo le ore di un orologio, secondo un ciclo di 24 ore. Questo gruppo di cellule cerebrali, contenute nell’ipotalamo, attraverso la retina, che è dotata di cellule fotosensibili, riceve “informazioni” sulla luce del giorno.
Di questo meccanismo, appunto, ne siamo dotati anche noi esseri umani. Ciò significa che il nostro orologio interno è sincronizzato con il ciclo naturale del giorno e della notte, come le piante e le cellule.
Quindi, sono i fattori esterni ad influenzarci, sincronizzandoci rispetto all’esterno e grazie a questa sincronizzazione, tutto dentro di noi è come se fosse biologicamente programmato. Detto in altri termini, noi viviamo, dormiamo, ci svegliamo, rispondiamo alle funzioni biologiche normali e agli stimoli esterni in funzione di questa connessione. Quando c’è luce, noi ci svegliamo e siamo attivi, svolgiamo diverse mansioni che si protraggono nell’arco dell’intera giornata. Mentre quando cala la notte, sentiamo il bisogno di andare a dormire.
Questo rapporto tra interno-esterno e giorno-notte è il ritmo che regola il mondo e di cui noi abbiamo bisogno per vivere bene. Il ritmo circadiano fa parte di noi, è dentro di noi e per dirla con parole povere, è quello che ci determina e ci guida nell’arco delle 24 ore. Ma in casi estremi come trascorrere del tempo in una grotta, il nostro ritmo è presente e rimane, può tuttavia subire variazioni o rallentamenti.
Se ad esempio dormiamo, ci verrà sonno nelle stesse ore in cui siamo abituati a dormire di solito, ovvero di notte, ma sicuramente il tempo sarà dilatato e non avremo quindi la totale percezione delle ore a cui siamo abituati. Lo stesso jet-lag non è altro che la desincronizzazione dell’orologio circadiano a seconda delle variazioni dei fusi orari del mondo.