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Robbie Williams malato di Asperger oppure soltanto provato da una vita costantemente al limite e spesso funestata dall’abuso di alcool e droghe? Sono in molti a chiederselo dopo le recenti dichiarazioni della pop star britannica, che è tornato ancora una volta a confidarsi con il pubblico in merito alla sua salute mentale.
Non è mai stato famoso per la morigeratezza con cui ha condotto in passato la propria vita professionale e sentimentale. Al contrario, fin dagli esordi della sua carriera nella boy band Thake That, Robbie ha dimostrato di essere una testa calda. I comportamenti estremi, che molti attribuivano per lo più al successo e al desiderio di trasgredire di cui cade vittima chiunque raggiunga una notorietà planetaria in giovane età, oggi sembra fossero causati in realtà da squilibri mentali.
In più di un’occasione Williams ha pubblicamente ringraziato sua moglie Ayda Field, con cui è sposato da 8 anni. Negli anni successivi la famiglia si è allargata e oggi la coppia ha due figli di 5 e 3 anni. L’amore di sua moglie e la nascita dei due bambini, nei racconti della pop star, gli hanno concesso la stabilità personale ed emotiva che lo hanno strappato dai profondi periodi di depressione che lo hanno attanagliato in passato.
Se in passato Williams aveva parlato soltanto di depressione e di non meglio identificate “voci” nella sua testa, oggi sembra deciso a dare alla propria malattia un nome chiaro: sindrome di Asperger. Nelle sue ultime dichiarazioni infatti il cantante ha spiegato di soffrire molto probabilmente di questa patologia dello spettro autistico che in alcuni giorni gli renderebbe molto difficoltoso compiere azioni semplicissime, come ad esempio alzarsi dal letto.
In realtà chi soffre della sindrome di Asperger ha per lo più comportamenti ossessivi e vive seguendo schemi e routine prestabiliti, arrivando ad avere delle vere e proprie crisi nel momento in cui fosse impossibile seguire tali routine.
Inoltre i pazienti affetti da questa sindrome avrebbero serie difficoltà sociali, non riuscendo spesso a capire quale sia il giusto modo di porsi in una determinata situazione sociale. Non dimentichiamo che recentemente, durante la cerimonia di apertura dei Mondiali di Russia, Robbie Williams ha alzato il dito medio a favore di camera.
A un’analisi più approfondita quindi Williams non sembrerebbe manifestare i sintomi tipici di questa sindrome. Al contrario, avrebbe sempre condotto una vita caotica e priva di routine.
Naturalmente si tratta di manifestazioni comportamentali che emergono soprattutto in ambito privato, quindi soltanto i familiari e gli stretti collaboratori di Robbie Williams potrebbero testimoniare in merito ai suoi comportamenti quotidiani.
Se la diagnosi di Robbie Williams fosse confermata, il cantante non sarebbe il primo personaggio celebre del mondo dello spettacolo a soffrire di questa sindrome, anche se il più famoso in assoluto è un personaggio di fantasia.
Si tratta di Sheldon Cooper, protagonista della notissima serie televisiva The Big Bang Theory. Lo show, rinnovato per una lunghissima serie di stagioni, ruota proprio intorno alle manie quasi autistiche di Sheldon, che generano situazioni imbarazzanti o paradossali.