Chi era Robert Frost: tutto sul poeta statunitense

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Nonostante la sua tragica storia che può far pensare a poesie segnate dal male di vivere, come nel caso di Eugenio Montale, Robert Frost sceglie un approccio diverso.

La sua poetica è infatti caratterizzata da dolcezza e tranquillità con la voglia di dare speranza al lettore.

Chi era Robert Frost

Robert Lee Frost (San Francisco, 26 marzo 1874 – Boston, 29 gennaio 1963) è stato un poeta statunitense. Nasce nella nota città della west coast con la sorella, la madre Isabelle, di origini scozzesi, e il padre William per poi trasferirsi a Los Angeles dove vive fino ai suoi undici anni.

La tragica morte del padre porta il giovane e le donne di casa a trasferirsi dai nonni paterni nel Massachusetts e qui inizia il suo percorso accademico terminato con l’iscrizione ad Harvard.

Non completa mai gli studi all’università poichè dedica il suo tempo alla ricerca di un’occupazione passando dall’insegnamento al lavoro come calzolaio fino all’inserimento nel mondo dell’editoria.

L’inizio della carriera come poeta

Scopre nel frattempo la passione per la poesia pubblicando sul quotidiano “The Independent” la sua prima produzione dal titolo “My Butterfly” nel 1894. L’anno successivo incontra e sposa l’amore della sua vita Elinor Miriam White che diventa la sua musa nella produzione poetica.

I due si trasferiscono nel Regno Unito e qui viene influenzato da numerosi colleghi contemporanei tra cui Ezra Pound. Con questo stringe una forte relazione d’amicizia che lo aiuta anche a crescere lavorativamente. Nel 1915 fa ritorno negli Stati Uniti vantando la pubblicazione di due raccolte di successo dal nome “A Boy’s Will” e “North of Boston”. In questi anni raggiunge grande successo diventando uno dei poeti più noti del tempo vincendo anche 4 premi Pulitzer.

La vita segnata da eventi tragici

La vita del poeta è però spessa interrotta da tragici eventi. La già citata morte di tubercolosi del padre è sicuramente il primo di questi. All’età di ventisei anni poi perde la madre per via di un terribile cancro e nel 1920 è costretto a far seguire sua sorella in un ospedale psichiatrico.

Scopre successivamente che a depressione della sorella, di cui soffriva anche la madre, è comune al grande male che prova e a cui non riesce a dare un nome. Anche sua figlia Irma eredita questa malattia e viene chiusa in un ospedale psichiatrico dove muore diversi anni dopo. Delle sue sei figlie rimangono vive solo Lesley e Irma ma la vita lo segna nuovamente con la morte della moglie per arresto cardiaco.