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Nell’ultima puntata di Storie Maledette, Franca Leosini ha intervistato Sonia Bracciale, condannata a 21 anni di carcere per l’omicidio del marito.
A molti non è piaciuto il modo in cui la giornalista ha condotto la chiacchierata ed è nata una polemica dai toni forti. A scagliarsi contro la Leosini c’è anche la psicologa e criminologa Roberta Bruzzone.
Intervistata da Fanpage.it, Roberta Bruzzone ha detto la sua su Franca Leosini e l’intervista fatta a Sonia Bracciale. La frase della conduttrice di Storie Maledette che ha acceso la polemica riguarda un tema estremamente delicato: le vittime di violenza domestica.
Mentre sullo schermo scorrevano immagini di lividi relativi al ‘pestaggio’ di Sonia da parte dell’ex marito Dino Reatti, la Leosini ha affermato:
“Lei ha un quoziente di responsabilità come ce l’hanno tutte le donne che al primo omaggio di uno schiaffone non mollano l’uomo che si è permesso di darglielo”.
Davanti a questa affermazione del tutto sbagliata e completamente fuori luogo, sono molti quelli che hanno avuto qualcosa da ridire, compresa la rete dei centri antiviolenza D.i.RE.
La Bruzzone, ovviamente, boccia anche lei le parole della Leosini. Ha dichiarato:
“Al di là della frase in sé, un po’ tutta l’intervista è l’ennesimo esempio di applicazione di schemi di matrice patriarcale. Sono quelli che impediscono spesso alle donne di denunciare. È paradossale che con una giornalista di grande esperienza come la Leosini, si irrobustiscano degli stereotipi che invece dovremmo combattere. Non si deve riconoscere alle donne ‘un quoziente di responsabilità’, perché non ce l’hanno. Sono all’interno di quelle dinamiche tossiche perché vengono manipolate. Non riconoscere questo aspetto mi sembra molto grave per un programma rivolto a una platea tanto ampia. Liquidare una storia con ‘le donne hanno un quoziente di responsabilità’, mi dispiace ma no, non ci posso stare. Non è così. È un’azione semplicistica e fuorviante”.
La Bruzzone è molto chiara sull’argomento: la donna che subisce violenza non ne è responsabile. Non è semplice ricevere un ceffone e mettere fine ad una storia perché, alla base, c’è una terribile e sottile manipolazione.
Roberta ha sottolineato che le donne che subiscono violenze, sono consapevoli che il primo schiaffo sia “un campanello d’allarme”, ma ribadisce che, a questo punto, il manipolatore ha già fatto il suo lavoro. Ha proseguito:
“Con tutto il rispetto, peraltro Franca Leosini è una persona di alto spessore socioculturale, faccio fatica a pensare che non comprenda certe dinamiche. Non è la prima volta che va in una direzione preoccupante da questo punto di vista. (…) Diciamo che non è la prima volta che si arriva a sposare una chiave di lettura che è molto discutibile e superficiale“.
La Bruzzone si riferisce ad una intervista di qualche tempo fa, quando la Leosini, parlando delle violenze ricevute da Meredith Kercher da parte di Rudy Guede, ha parlato di: “un ditino birichino“. In conclusione, la nota psicologa e criminologa ha ribadito che per le vittime di violenza è molto difficile chiedere aiuto e sentirsi, in un certo senso, colpevoli non le aiuta. Proprio per questo, Raitre non dovrebbe mandare in onda messaggi sbagliati: denunciare è difficile ma si può perché non si ha un “quoziente di responsabilità”.