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Roberto Bolle è il più famoso ballerino italiano di danza classica del mondo, quarantenne Piemontese, primo ballerino della scala a Milano ma non solo. Scopriamo di più di questo artista.
Roberto Bolle
Roberto Bolle, oltre a essere uno dei ballerini di danza classica più famosi e talentuosi al mondo, è sicuramente un sex symbol, bellissimo, statuario, amatissimo dalle donne ma non solo. Roberto nasce nel 1975 in un paesino del vercellese e a soli dodici anni lascia la famiglia per entrare in una delle scuole di danza più prestigiose del mondo, l’accademia del teatro della Scala . Venne presto notato dal famosissimo Rudolf Nureyev, considerato tra i più grandi ballerini del XX secolo, egli lo scelse Tadzio nell’opera “Morte a Venezia”, ma per la sua giovane età la direzione del teatro vieta l’ autorizzazione.
Roberto non prende il “ no” come delusione ma come stimolo per andare oltre e impegnarsi sempre più , si è sempre dedicato con grande ed estrema passione ed infinito rigore al suo impegno artistico e infatti a soli diciannove anni entra a far parte della compagnia di ballo principale del Teatro della scala. Solo due anni dopo finita la programmazione del balletto Romeo e Giulietta, venne nominato primo ballerino. Da lì in poi è stato protagonista di numerosi spettacoli sia classici sia contemporanei , fino al 1996 quando intraprende un percorso come ballerino free lance che lo portò alla notorietà su scala internazionale. Non solo è un ballerino ricco di talento ma è anche un uomo bellissimo con un fisico statuario due meravigliosi occhi azzurri e un viso da modello. E ‘ sempre stato molto riservato per quanto riguarda la sua vita privata e le relazioni , le dichiarazioni sulla sua sessualità sono state sdoganate solo recentemente, infatti qualche tempo fa usci allo scoperto la sua relazione con un uomo Antonio Spagnolo, un noto chirurgo estetico milanese. Ma questa storia pare fu purtroppo giunta già al capolinea.
Bolle e l’amore per la danza
Lo scorso novembre, esattamente il 21, 22 e 23 venne presentato ‘L’arte della danza’ al Torino Film Festival. Il docufilm segue il grande ballerino da vicino dall’Arena di Verona, al Teatro Grande di Pompei, fino alle Terme di Caracalla a Roma. Il documento è un opera voluta per raggiungere chi non è mai riuscito a vedere un suo spettacolo in teatro. Bolle vuole diffondere la sua arte nel mondo e la porta anche a portata di ragazzi, infatti esce. Bolle anche in un libro a fumetti. Il suo amore per la danza è totalizzante e incondizionato, lavora come sul palco, nella vita tanto , tenace, perfezionista e inarrestabile, le sue dichiarazioni dicono : “Voglio tirare fuori la danza dal recinto di arte d’élite: per questo ho voluto raccontarla in uno spettacolo televisivo e per questo ho deciso di realizzare un film che racconta il mio mondo e porta i miei balletti al pubblico giovane delle sale”.
Roberto Bolle e la famiglia
Roberto Bolle parla sempre con molto amore dei suoi genitori, ha sempre avuto grande sostegno da parte loro nonostante essi non fossero artisti, padre venditore di macchine e la mamma casalinga , hanno sempre incentivato la sua passione per la danza e lo hanno spinto con fiducia ed entusiasmo a lasciare il paesino in provincia di Vercelli per andare a studiare alla Scala a Milano. I suoi genitori hanno rappresentato per lui la forza e lo hanno sostenuto nel poter scegliere di fare quello che amava davvero . Oggi sono persone serene e orgogliose per i grandi risultati del figlio ma, naturalmente questo successo ha portato tutta la famiglia a compiere grandi sacrifici nel tempo, sono passati oltre vent’anni da quando l’ adolescente Roberto andava ogni giorno alle lezioni di danza dalla Scala e viveva lontano dai suoi genitori. Fu un periodo doloroso perché la famiglia si riuniva solo qualche ora la domenica. Ma tanti sacrifici hanno dato a grandi soddisfazioni. Ancora oggi Roberto alla domanda chi sono le persone che stimi di più risponde “mamma e papà”!