Romain Rolland è ricordato per essere il vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1915 per la seguente motivazione: “un tributo all’elevato idealismo della sua produzione letteraria, alla comprensione ed all’amore per la verità con le quali ha descritto i diversi tipi di esistenza umana”. Scopriamo il suo percorso dall’esordio al grande successo.
Chi era Romain Rolland
Romain Rolland (Clamecy, 29 gennaio 1866 – Vézelay, 30 dicembre 1944) è stato uno scrittore francese. Cresce nella sua città natale, in Borgogna, con il padre notaio e la madre musicista. Decide poi di trasferirsi a Parigi dove frequenta il liceo Saint-Louis e la Scuola Normale Superiore.
Già nel corso dell’adolescenza si avvicina alla scrittura, appassionandosi nel frattempo anche di musica. Ottenuto il diploma di insegnante si trasferisce a Roma dove insegna francese alla Scuola Francese di Archeleogia trascorrendo qui tre anni. Rimane profondamente colpito dalla cultura del paese e dai numerosi contatti con artisti nazionali.
L’esordio di Romain Rolland
In questi anni scrive numerose lettere alla madre, creando una base di ricordi che verranno raccolti in due volumi: “Primavera romana” e “Ritorno a Palazzo Farnese”. Nello stesso periodo decide poi di visitare alcuni dei luoghi più belli della penisola scrivendo alcuni drammi noti tra cui “Empedocle di Agrigento”.
Romain ottiene poi la cattedra in Storia dell’Arte alla Normale e crea il “Congresso internazionale di studi storico-musicali”. Nel 1901 fonda la “Rivista di storia e critica musicale” pubblicando gli anni successivi una serie di biografie tra cui “Vita di Beethoven” e “Vita di Michelangelo”.
Il successo di Romain Rolland
Nel 1908 inizia a collaborare con la rivista “La Voce” a fianco di Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini. Negli stessi anni stampa poi alcune opere a tema musicale ma non solo, si ricorda nello specifico la sua grandissima opera “Jean Christophe” composta da ben 10 volumi. Inizia così ad ottenere sempre più successo, al punto da poter rinunciare all’incarico di insegnante.
A livello internazionale la situazione però si fa sempre più complessa e lo scoppio della prima guerra mondiale lo porta a schierarsi intellettualmente contro il conflitto. In questi anni passa dal forte europeismo al sostegno della rivoluzione russa, creando negli anni rapporti con l’Unione Sovietica.