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Numerose le storie di ragazzini appassionati che vivono una vita difficile, soprattutto nel calcio.
Scopriamo la storia di Ronaldhino, il piccolo di casa che ha ottenuto grande successo con il suo sport del cuore.
Ronaldo de Assis Moreira, da tutti noto come Ronaldinho (Porto Alegre, 21 marzo 1980), è un ex calciatore brasiliano. Cresce in Brasile in una famiglia umile con i fratelli, la madre negoziante e il padre operaio che muore quando Ronaldo ha soli otto anni.
Le cose migliorano quando il fratello ottiene un posto in un’importante squadra di calcio e la famiglia riceve una casa migliore in cui vivere. Il tutto però si interrompe quando questo subisce un infortunio e vede la sua carriera interrotta. Questo non è l’unico talento in famiglia perchè anche Ronaldinho stesso dimostra di essere portato e soli 19 anni esordisce nella Nazionale Brasiliana a fianco dell’omonimo grande Ronaldo.
Dopo il periodo a giocare in casa viene acquistato dal Paris Saint-Germain dove inizia a giocare nel 2001. Esordisce così nella prima stagione disponibile senza però grandi momenti di gloria durante il suo periodo lì. Nel 2003 annuncia il suo cambio squadra quando il Barcellona lo sceglie.
Inizialmente gli spagnoli desiderano David Beckham ma successivamente quando questo passa al Real Madrid decidono di optare per il talento brasiliano che trova il modo per brillare. Nel 2004 è infatti eletto giocatore dell’anno e successivamente viene premiato con il Pallone d’oro e vince il titolo europeo.
L’ultima squadra europea a cui presta il suo talento è il Milan che lo acquista per ben 22 milioni di euro. La sua presenza consente alla squadra di vincere il derby contro l’Inter nel 2008 e ottiene numerosi premi nell’anno successivo.
Tra questi si ricordano il Golden Foot e il voto come miglior giocatore del decennio dalla World Soccer.
Nel gennaio del 2011 torna a giocare in casa con il Flamengo con cui firma un contratto fino al 2014. In realtà questo si concluderà prima per passare all’Atletico Mineiro poi al Queretaro e infine al Fluminense. Nonostante calcisticamente sia giudicato come uno dei migliori della generazione, non sono mancati scandali intorno alla sua persona.
Nel 2020 è stato infatti arrestato in Paraguay per ben due volte: una per aver utilizzato documenti falsi per muoversi oltre il confine e l’altra per riciclaggio di denaro. Quest’ultima lo ha portato a finire in carcere insieme al fratello con cui conduceva gli affari.