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Sabina Guzzanti si è fatta conoscere grazie alle sue grandi doti di attrice, ma non solo. Oltre agli spettacoli di cabaret e le imitazioni è nota anche come regista e autrice di progetti personali. Scopriamoil suo percorso dall’inizio della carriera al grande successo.
Chi è Sabina Guzzanti
Sabina Guzzanti (Roma, 25 luglio 1963) è un’attrice italiana, molto presente nel mondo dello spettacolo anche attraverso altri ruoli. Cresce con il padre giornalista ed ex parlamentare Paolo Guzzanti e la madre Germana Antonucci che assistono alla sua scelta di iscriversi all’Accademia nazionale d’arte drammatica una volta ottenuta la maturità classica.
Esordisce nel mondo della televisione nel 1987 quando prende parte al programma “Proffimamente non stop” di Enzo Trapani. Successivamente partecipa al programma “Matrjoska”, mutato poi in “L’araba fenice” curato da Antonio Ricci e alla sit-com “Ovidio” a fianco di Maurizio Costanzo. Oscillando tra il palinsesto Rai e quello Mediaset, ottiene grande successo con l’avvento degli anni ’90 grazie al programma “La TV delle ragazze” e altri varietà come “Tunnel” o “Avanzi” in cui si fa riconoscere per l’imitazione di personaggi famosi come Berlusconi o Moana Pozzi.
Sabina Guzzanti e i progetti in tv
Decide poi nel 1995 di partecipare al Festival di Sanremo con la canzone “Troppo sole” insieme a numerosi personaggi della televisione riuniti solo il nome di “La Riserva Indiana”. Il brano, che prende il nome del film di Bertolucci in cui Guzzanti è protagonista, si posiziona in fondo alla classifica.
Dopo qualche anno di pausa decide di tornare in tv nel 2003 con “Raiot – Armi di distrazione di massa” che entra nel vortice delle polemiche poichè Mediaset la querela e di conseguenza la trasmissione viene sospesa. Il dibattito si conclude in realtà con l’archiviazione del caso da parte della magistratura che trova le accuse della tv privata infondate.
Sabina Guzzanti tra cinema e web
Oltre ai progetti televisivi, non manca l’impegno anche nel mondo del cinema. Si ricordano infatti le sue performance nel film “I cammelli” e il già citato “Troppo sole”. Successivamente prende parte ai progetti “Cuba Libre – Velocipedi ai tropici” e il cortometraggio “Donna selvaggia”. Si cimenta poi nella produzione di un film-documentario dal titolo “Viva Zapatero!”, trasmesso al Festival del Cinema di Venezia, che ottiene ben dodici minuti di applausi.
Oltre a questa pellicola ne seguono altre di grande successo come “Le ragioni dell’aragosta”, “Draquila – L’Italia che trema” e “La trattativa” che racconta il tema della mafia negli anni novanta. Ma il suo talento si vede anche dalla capacità di sapersi adattare e reinventare attraverso progetti sul web come “TG PORCO: Informazione e Vendetta”. Qui imita numerosi personaggi del mondo della politica e ottiene un grandissimo successo tra il pubblico.