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Diventato noto con “Aspettando Godot”, Samuel Becket è stato un grande pensatore contemporaneo dedicato alla saggistica e alla drammaturgia.
Chi era Samuel Beckett
Samuel Barclay Beckett (Dublino, 13 aprile 1906 – Parigi, 22 dicembre 1989) è stato un drammaturgo, scrittore, poeta e sceneggiatore irlandese. La sua data di nascita non è certa poiché esistono diversi certificati, ma la data più probabile cade sotto il segno dell’ariete. A cinque anni inizia a studiare musica e continua fino all’adolescenza dove si iscrive alla Portora Royal School di Enniskillen, che ha visto come studente anche Oscar Wilde.
Negli anni scopre diversi talenti come lo studio delle lingue e lo sport del cricket in cui ottiene ottimi risultati. Partecipa come giocatore nella squadra della University of Dublin come battitore e lanciatore.
L’avvio della carriera e le prime opere
Terminati gli studi inizia a viaggiare e sfruttare la conoscenza di francese e italiano. Terminato il suo periodo di libertà si dedica all’insegnamento con la carica di professore di letteratura inglese alle scuole superiori. Qui grazie ad un collega riesce a conoscere James Joyce, il quale ha una forte influenza sul giovane Beckett e su “Finnegans Wake”. Nel 1929 pubblica il suo primo saggio critico pubblicato in un’antologia in collaborazione con altri intellettuali.
Abbandona l’insegnamento e decide di rimettersi a viaggiare. Svolge un soggiorno a Londra in cui pubblica uno studio critico sull’autore francese Marcel Proust. Nello stesso anno ha una forte discussione con la madre, perde il padre e decide quindi di rivolgersi ad uno psicologo che lo introduce al pensiero di Gustav Jung. Questa conferenza lo influenza così tanto da influenzare i suoi lavori successivi.
Con lo scoppio della guerra decide di rimanere a Parigi e qui scrive il suo libro di poesie “Echo’s Bones and Other Precipitates” scritto nei caffè in cui conosce altri artisti come Alberto Giacometti e Marcel Duchamp.
“Aspettando Godot” e il Premio Nobel
Superata anche la seconda guerra mondiale si dedica alla stesura dell’opera che gli porta maggiore successo: Aspettando Godot. L’opera lascia tutti senza parole perché come afferma il critico Vivian Mercier “non succede nulla, ma tiene incollati gli spettatori”. La cosa incredibile è che questa sensazione si ripresenta per entrambi gli atti. L’opera è stata scritta inizialmente in francese per essere trascritta due anni dopo in inglese. La critica l’ha commentata in maniera controversa dividendo completamente il pubblico.
Il successo gli apre la carriera teatrale che dopo “Aspettando Godot” fermenta di numerose opere. Scrive “Finale di partita”, “L’ultimo nastro di Krapp”, “Giorni felici”, “Commedia” e molti altri. Nel 1969 durante un viaggio in Tunisia riceve la comunicazione di aver vinto il Premio Nobel per la Letteratura.