Senatrice eletta con Forza Italia e poi passata al Gruppo Misto. Sandra Lonardo è un’imprenditrice ed è stata la capofila dei responsabili che hanno salvato, per il momento, il governo Conte II. Per 5 anni è stata Presidente del Consiglio regionale della Campania. É la moglie di Clemente Mastella e con lui ha avuto due figli.
Chi è Sandra Lonardo
Alessandrina Lonardo, detta Sandra, è nata a Ceppaloni il 9 marzo 1953. Ha trascorso gran parte della sua infanzia nella città natale per poi trasferirsi a 12 anni ad Oyster Bay, sull’isola di Long Island nella contea di Nassau (Stati Uniti). Lì ha proseguito gli studi all’Oyster Bay High School e, una volta ritornata in Italia, ha ottenuto la maturità e si è laureata in Filosofia all’Istituto Universitario Orientale di Napoli. Ha insegnato lingua inglese nelle scuole per qualche anno prima di entrare in politica, nel 2001, quando si candida per L’Ulivo alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Capua, ma non viene eletta. Nel 2005, invece, viene eletta presidente del Consiglio regionale della Campania mantenendo l’incarico fino alle successive elezioni del 2010.
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Cinque anni dopo si ricandida alle regionali nella circoscrizione di Benevento ma è inserita nella lista degli impresentabili dalla Commissione Parlamentare Antimafia, a causa delle accuse dell’inchiesta del 2008 sulla sanità campana. Prende 10.000 voti ma non è rieletta. Decide, in seguito, di aprire un laboratorio artigianale di dolci a Ceppaloni. Torna in politica nel 2018 quando si candida come capolista al Senato della Repubblica per Forza Italia e viene eletta nel collegio proporzionale Avellino-Benevento. Nel 2020 lascia Forza Italia per iscriversi al Gruppo Misto.
Intervenuta in Senato il 19 gennaio 2021, giorno della votazione della fiducia al Governo Conte II, ha detto: “Questo Paese richiede, da chi lo ama, non crisi di governo, ma slanci generosi e governabilità, è stremato sanguinante, spaesato. La ruota quadrata non gira più, la forbice tra ricchi e poveri si allarga, c’è paura del futuro. Il sistema avanza a fatica. La classe media balbetta nella insicurezza, il bisogno è più marcato. Mezzo milione di disoccupati in più. Per queste ragioni mi sento responsabile e darò il mio voto al governo europeista del presidente Conte“.
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