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Il 69° Festival di Sanremo si è concluso con la vittoria di Mahmood, ma le polemiche sono state tantissime.
Subito dopo la proclamazione del vincitore, c’è stata la classica conferenza stampa e Claudio Baglioni ha cercato di rispondere a tutte le critiche che sono state mosse nei confronti della ‘sua’ kermesse, soprattutto in merito ai metodi di votazione.
Il 69° Festival di Sanremo si è svolto all’insegna delle polemiche. Una di queste ha riguardato la modalità di voto, nello specifico la differenza che c’è tra i voti del pubblico a casa da quelli della sala stampa e della giuria di onore.
Soprattutto, considerando che Mahmood è stato eletto come vincitore con il 14,1% di voti provenienti dal pubblico a casa. Stando alle preferenze dei telespettatori infatti, il trionfatore sarebbe dovuto essere Ultimo, che ha ottenuto il 46,5% dei voti. Mai come in questo caso, i social sono insorti, ritenendo ingiusta la premiazione, visto che Ultimo aveva superato il collega del quadruplo. È proprio il ‘figlioccio’ di Fabrizio Moro ad aver sottolineato la cosa sui social, pubblicando un post che poi è stato cancellato.
Ultimo, dopo il notevole nervosismo mostrato in sala stampa contro i giornalisti, ha scritto: “La gente è la mia vittoria. Da casa eravamo il quadruplo rispetto agli altri. Dalla parte vostra per sempre. Ci vediamo al tour e allo Stadio Olimpico”. Ora, tralasciando le polemiche sorte attorno alle dichiarazioni fatte da Ultimo, rimane il fatto che la sala stampa e la giuria d’onore, votando in massa per Mahmood hanno ‘azzerato’ le preferenze del pubblico a casa che è esploso sui social.
Ovviamente, questo ‘problema’ sulle votazioni è stato fatto notare anche a Claudio Baglioni che, durante la conferenza post Festival, ha risposto a tutte le critiche che sono state mosse, arrivando addirittura ad ipotizzare che questo problema possa ripresentarsi in futuro.
Che Claudio Baglioni continui ad essere direttore artistico o meno, poco importa: il problema delle percentuali delle votazioni continuerà ad esistere, a meno che non venga modificato.
Il direttore artistico ha affermato: “O l’esito della gara diventa di nuovo deciso da giurie ristrette di addetti ai lavori, o questa mescolanza rischia di essere discutibile. Se il Festival volesse essere una manifestazione popolare potrebbe anche essere gestita solo dal televoto”. La posizione di Baglioni è molto chiara, ma non possiamo ancora sapere se verrà riconfermato anche per il 70° Festival e se la macchina organizzativa di Sanremo stia già pensando ad una possibile soluzione.
Nel frattempo però, questa edizione della kermesse è andata così e Mahmood, nel giro di un mese, si è ritrovato da Sanremo Giovani al Festival, sbaragliando, assolutamente a sorpresa, tutta la concorrenza. Da artisti con carriere decennali, come Loredana Bertè, a giovani talenti amatissimi dal pubblico come Ultimo e Irama. Baglioni, nel frattempo, non conferma, ma allo stesso tempo non nega una sua probabile conduzione del 70° Festival di Sanremo, anche se ammette che “di lavoro da fare ce ne sarebbe, e mi piacerebbe anche farlo”.
Quali sarebbero le ‘modifiche’ che la kermesse dovrebbe avere? Per esempio la possibilità di ridurre i brani in gara: anche il Claudio si è accorto che 24 sono troppi, visto che la messa in onda allunga eccessivamente la durata delle serate. Ovviamente, a tutto ciò, si aggiungono le modalità di voto, che nella finale hanno creato non poche polemiche.