Sanremo 2019 si è appena concluso: al termine delle cinque serate andate in onda dall’Ariston, i voti combinati delle varie giurie hanno incoronato Mahmood .
Dopo che il premio della Giuria di Eccellenza, consegnato durante la quarta serata, è stato duramente contestato dal pubblico dell’Ariston, erano in molti a temere che le intemperanze del pubblico in sala avrebbero potuto rendere più opaca la celebrazione del vincitore.
Difficilmente nella storia di Sanremo le contestazioni della classifica sono durate così tanto e sono state così intense. Il pubblico dell’Ariston si è letteralmente scatenato protestando con estrema vivacità mano a mano che veniva rivelata la classifica finale del sessantanovesimo festival di Sanremo.
Per Loredana Berté in particolare, posizionata “soltanto” al quarto posto, si sono scatenati fischi e proteste di grande intensità.
La classifica ha visto all’ultimo posto Nino D’Angelo e Livio Nori, penultimo Einar. Se era piuttosto scontato che Nino D’Angelo non avrebbe potuto nemmeno sfiorare il podio dell’Ariston, con una performance di scarsissima qualità vocale, è stato sorprendente vedere il vincitore di Amici e di Sanremo Giovani posizionarsi così in basso.
4 – Loredana Bertè
5 – Simone Cristicchi
6 – Daniele Silvestri
7 – Irama
8 – Arisa
9 – Achille Lauro
10 – Enrico Nigiotti
11 – Boomdabash
12 – Ghemon
13 – Ex Otago
14 – Motta
15 – Francesco Renga
16 – Paola Turci
17 – The Zen Circus
18 – Federica Carta e Shade
19 – Nek
20 – Negrita
21 – Patti Pravo e Briga
22 – Anna Tatangelo
23 – Einar
24 – Nino D’Angelo e Livio Cori
Salgono sul podio di Sanremo tre brani estremamente apprezzati dal pubblico giovane, che domina senza alcun dubbio il televoto. Si tratta di Musica Che Resta de Il Volo, I Tuoi Particolari cantata da Ultimo e Soldi di Mahmood.
Tre brani estremamente diversi l’uno dall’altro: se il primo affonda le radici nella tradizione melodica italiana ed è stato duramente criticato dai giornalisti durante il dopofestival proprio per il fatto di non aver portato nulla di innovativo sul palco dell’Ariston, il brano di Mahmood è pienamente calato nel presente di una società multietnica che si esprime attraverso le sonorità del rap e della trap.
Ultimo, invece, esponente del pop più genuino e delle potenzialità dei nuovi cantautori italiani, era favorito già dall’inizio del festival.