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Luciano Ligabue a Sanremo è stato solo due volte nel giro dei trent’anni della sua carriera. La partecipazione in qualità di ospite alla sessantanovesima edizione del Festival avrebbe potuto essere “la cosa più brutta mai fatta sul palco dell’Ariston” aveva confidato al coriaceo Vincenzo Mollica, che lo aveva intervistato prima dell’inizio della serata. Ecco alla fine com’è andata.
Luciano Ligabue a Sanremo
Luciano Ligabue è l’esatto contrario della primadonna Baglioni. Sempre estremamente semplice negli atteggiamenti e nel contatto con il pubblico, volentieri al centro dell’attenzione ma in grado di dosare sempre la propria presenza senza imporsi a sproposito, Ligabue è stato trascinato negli sketch necessari all’economia del festival suo malgrado.
Entrato sulla scena dell’Ariston praticamente senza alcuna presentazione e subito dopo lo stacco pubblicitario, Ligabue ha presentato il singolo che anticipa l’uscita del suo nuovo album. Dopo aver ricevuto applausi scroscianti e un apprezzamento piuttosto inaspettato nel tempio della musica melodica italiana, Ligabue è tornato in scena per ben tre volte, “costringendo” Claudio Bisio a introdurlo con presentazioni sempre più mirabolanti.
La seconda uscita di Luciano Ligabue, che finalmente ha potuto scendere le scale del palcoscenico come una vera star, lo ha visto arrivare sul palco con la sua chitarra elettrica (en pendant con il gilet glitterato in argento); la seconda uscita, necessaria perché la prima considerata troppo “modesta”, ha visto la chitarra diventare enorme, e il rocker scendere le scale con un modello gigantesco in gommapiuma sulle note degli AC/DC; non soddisfatto nemmeno stavolta, il Liga ha voluto ripetere di nuovo l’entrate, arrivando in scena su una portantina di velluto e d’oro, con tanto di manto d’ermellino.
“Sei soddisfatto?” gli ha chiesto Bisio. Stringendosi nelle spalle Luciano ha risposto: “In effetti preferivo la prima”
Urlando Contro il Cielo dell’Ariston
Finalmente padrone della scena, Luciano Ligabue ha cantato Urlando Contro il Cielo esibendosi insieme a diversi membri della sua band storica. Il pubblico del teatro Ariston non ha soltanto ballato e cantato i cori, ma ha anche proseguito a cantare ad esibizione conclusa, allungando e ripetendo gli applausi fino a mettere in imbarazzo Luciano.
Nonostante tutto, nemmeno il “re del rock italiano” ha potuto sottrarsi all’immancabile duetto con Claudio Baglioni, assieme al quale ha cantato un brano dedicato a Francesco Guccini, Dio è Morto.
Performance notevole da parte di entrambi, ma rimarrà nella storia la battuta con cui Ligabue ha elegantemente fatto notare le smanie di protagonismo del Direttore Artistico. “Sono stato anche io soltanto due volte a Sanremo” aveva detto Baglioni, sottolineando poi che aveva finito con il tornarci, esattamente come Ligabue. La risposta di quest’ultimo è stata mite, elegante e assolutamente impeccabile: “Sì, ma tu esageri!”