Argomenti trattati
La prima esibizione di Achille Lauro al 70° Festival di Sanremo continua a far discutere.
Il cantante, in gara con il brano ‘Me ne frego’ ci ha regalato una performance sui generis che ha scandalizzato molte persone, compresi i frati francescani di Assisi. I religiosi hanno bocciato l’outfit dell’artista.
La settantesima edizione del Festival di Sanremo sta per andare in onda con la quarta serata, ma si discute ancora della prima messa in onda. Neanche a dirlo, l’artista che ha creato maggiore scalpore è stato Achille Lauro.
Sul palco dell’Ariston con il brano ‘Me ne frego’, nel bel mezzo dell’esibizione si è lasciato andare ad uno spogliarello che ha lasciato parte dei telespettatori a bocca aperta. Mentre qualcuno ha compreso il messaggio che Achille intendeva mandare, altri si sono scagliati contro di lui. L’outfit che Lauro ha sfoggiato era ispirato, per sua stessa ammissione, ad un’opera di Giotto sulla vita di San Francesco. Tra quanti non hanno apprezzato quello che è stato visto un accostamento troppo azzardato tra sacro e profano ci sono i frati francescani di Assisi.
Padre Enzo Fortunato, direttore della rivista San Francesco, ha dichiarato: “Gesti e parole di Achille Lauro, di cui vorrei rispettare la sincerità dell’intenzione. Rimane discutibile il modo e forse il luogo. Non possiamo ridurre quella scelta di radicale nudità e affidamento a Dio che si rivela come padre di ogni uomo a delle paillettes color carne. Forse per questa scena sarebbe stato preferibile il titolo: I Care e altri abiti.
Dove è necessaria una coerenza tra i contenuti del testo, le intenzioni e i gesti. La differenza è proprio qui”. Insomma, l’arte portata da Lauro sul palco dell’Ariston si è ridotta, almeno per i frati francescani, a delle banali “paillettes color carne”.
I frati francescani di Assisi hanno bocciato l’outfit di Achille, ma hanno promosso il messaggio mandato da Fiorello. Nella prima serata del Festival di Sanremo, infatti, lo showman siciliano è entrato in scena sfoggiando il vestito di Don Matteo.
In merito a questo exploit, Padre Enzo Fortunato ha dichiarato: “In fin dei conti la prima serata del Festival più popolare e più visto d’Italia ci consegna tre ‘verità’: abbiamo bisogno di senso e significato; abbiamo bisogno di pace; abbiamo bisogno di solidarietà. E se oltre la musica concorrono i fatti tutto è più semplice o se volete più francescano…”. Insomma, il fatto che Fiorello sia entrato all’Ariston vestito da prete e abbia invitato la platea a “scambiarsi un gesto di pace” è apprezzabile, mentre il fatto che Lauro abbia cercato di paragonarsi a San Francesco è da bocciare.
Che dire? Un vecchio saggio diceva: “Mai parlare di politica e religione”.