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Continuano le polemiche e le critiche sul monologo pronunciato dall’attrice Lorena Cesarini in occasione della sua partecipazione in qualità di co-conduttrice alla seconda serata del Festival di Sanremo 2022. Sul web, infatti, si susseguono i messaggi degli utenti che segnalano l’incongruenza delle dichiarazioni rilasciate dalla donna prima di approdare alla kermesse e il vanesio contenuto del monologo.
Sanremo 2022, le contraddizioni del monologo di Lorena Cesarini
L’incipit del monologo recitato da Lorena Cesarini nella serata di mercoledì 3 febbraio sul palco dell’Ariston fa aperto riferimento ad alcune offese ricevute sui social dall’attrice per il colore della sua pelle.
All’epoca dei fatti, dopo l’annuncio di Amadeus con il quale erano state svelate le identità delle cinque co-conduttrici che lo avrebbero affiancato al Festival di Sanremo e l’arrivo dei messaggi offensivi sui social, tuttavia, Lorena Cesarini aveva dichiarato al settimanale F: “Un paio di commenti antipatici, tutto lì – e aveva aggiunto –. Più che dal razzismo, credo fossero dettate dall’invidia che è un sentimento ancor più subdolo”.
Una volta salita sul palco dell’Ariston, però, la donna ha modificato la propria versione dei fatti usando toni vittimistici e sottolineando di aver subito discriminazioni razziali.
In considerazione delle dichiarazioni precedentemente rilasciate ad F, quindi, il monologo di Lorena Cesarini appare non solo poco convincente ma anche svuotato di contenuto e poco sincero.
Monologo Lorena Cesarini a Sanremo 2022: donna emancipata o vittima di discriminazione?
In relazione al monologo di Lorena Cesarini, è intervenuta anche Selvaggia Lucarelli che ha ribadito come l’attrice avesse fornito alla stampa una versione differente del proprio vissuto rispetto a quanto raccontato a Sanremo 2022 e, sempre al settimanale F, non si era solo limitata a smentire la natura raziale degli insulti ricevuti ma aveva anche asserito di non avere alcuna intenzione di sfruttare la kermesse musicale per sponsorizzare campagne di sensibilizzazione sul razzismo e sulla discriminazione.
A questo proposito, si legge su F: “Non ha senso che io al Festival faccia la predica sull’integrazione, non perché non ci creda, ma perché non sarei credibile: non sono mai stata vittima di discriminazione, forse mi ha protetta la bellezza. Poi nei panni della paladina dei diritti civili sarei ridicola”.
Una versione assai differente rispetto a quella fornita sul palco dell’Ariston dove Lorena Cesarini si è presentata come una donna discriminata per il colore della pelle, denunciando: “Non è vero che sono un’italiana come tante… sono nera”.
Ma, pochi giorni prima, aveva rivelato: “Per me la vera integrazione è non essere tenuta a parlare del colore della mia pelle ogni volta che sono su un palco, come se mi dovessi giustificare. Tra l’altro, sono italiana”.
Quale delle due versioni fornite da Lorena Cesarini risulta essere quella che realmente rispecchia il pensiero dell’attrice? Al momento, la questione resta estremamente spiacevole e poco chiara.