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Quattro look, quattro messaggi diversi, una stessa coerenza di fondo: Chiara Ferragni nella sua prima serata al Festival di Sanremo 2023 ha scelto di comunicare anche attraverso la moda, suo cavallo di battaglia da sempre.
Una scelta di stile e un personal branding che sottolineano la coerenza dell’imprenditrice: scopriamo insieme tutti e quattro gli abiti manifesto scelti da Ferragni.
L’arrivo di Chiara Ferragni a Sanremo era attesissimo: il pubblico non vedeva l’ora di scoprire come l’imprenditrice si sarebbe vestita, come si sarebbe truccata e come, infine, avrebbe gestito le emozioni una volta calcato quel palco così importante, monologo compreso.
Ferragni voleva stupire e, ora che la prima serata del Festival è andata, possiamo dire con certezza che lo ha fatto.
Le aspettative erano altissime e dato che la moda è, fondamentalmente, il suo cavallo di battaglia, non potevamo non aspettarci colpi di scena.
Pensati libera: è questo il messaggio che Chiara Ferragni sfoggia con fierezza sul primo outfit da lei selezionato. Un ingresso che avviene di spalle e che dà modo al pubblico di leggere quelle due parole così semplici ma così impattanti.
L’abito manifesto, firmato Dior (come anche gli altri tre abiti della prima serata), si ispira sì alla moda e all’eleganza, ma soprattutto riprende il messaggio artistico di Fulvia Carnevale del duo artistico Claire Fontaine. Un’opera d’arte che si trasla su un abito luxury e che diventa un manifesto vero e proprio. Chiara Ferragni inizia col botto e lancia uno dei messaggi più importanti del mondo: la libertà.
Forse uno degli abiti che maggiormente rimarrà nella storia del Festival di Sanremo e forse uno di quelli che farà molto discutere. Il secondo abito scelto da Ferragni lei lo definisce «l’abito senza vergogna» e il messaggio è fortissimo. L’imprenditrice scende le scale e l’effetto è subito wow: un naked dress dai toni nude e super shimmer che ricalca sul tessuto le forme nude del suo corpo.
L’omaggio di Ferragni va tutto alla bellezza del corpo femminile e alla sua libertà di esprimersi e di mostrarsi. La libertà è il fil rouge delle mise di Ferragni e il concetto arriva dritto al cuore.
Il lavoro di Maria Grazia Chiuri e della maison Dior continua a essere una garanzia: la collaborazione tra il brand e Chiara Ferragni vive ormai da tempo e la coerenza stilistica (oltre che valoriale, certamente) è altamente tangibile.
Ferragni cambia outfit e il terzo abito da lei proposto è bianco, candido, pulito, liscio, in apparenza. Osservandolo con maggiore attenzione, però, l’abito porta con sé diverse scritte nere in contrasto, le stesse che l’influencer e imprenditrice è stata costretta a leggere sotto i suoi post di Instagram. L’odio e i social network, una delle parentesi negative della tecnologia: la tastiera diventa un’arma e le parole possono ferire: Ferragni le stampa sul vestito e si scaglia proprio contro l’odio che spesso ha subito sulla sua pelle.
Chiara Ferragni conclude l’iter della prima serata sanremese con un abito-gabbia. Il concetto è semplice ma efficace: liberare le nuove generazioni dagli stereotipi di genere, in particolare le donne, spesso letteralmente ingabbiate in questi.
Un abito spezzato e componibile, una tuta di jersey ricamata di strass intrappolata in una gonna di tulle che si ispira a un’altra opera d’arte, quella di Jana Sterbark.
Liberarsi dalle regole imposte dal patriarcato, vivere una vita libera e senza paura: il messaggio di Chiara Ferragni si chiude in coerenza e in estrema eleganza.
La prima serata del Festival 2023 è andata, ora si aspetta il gran finale: che cosa indosserà?