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Sanremo 2018 si macchia già di plagio, anche se la vicenda che potrebbe portare alla squalifica del brano di Ermal Meta e Francesco Moro è molto più complessa di come appare.
Il brano portato dai due cantautori sul palco dell’Ariston, già dato tra i favoriti, presenterebbe un ritornello praticamente identico a quello di un brano presentato a Sanremo 2016 e firmato dallo stesso coautore. Più che plagio, autocitazione, ma la legge è molto precisa in merito.
La canzone di Ermal Meta e Fabrizio Moro si intitola Non Mi Avete Fatto Niente e racconta per la prima volta in maniera aperta, precisa e convincente, la recente storia Europea.
I riferimenti agli attentati della Rambla, del Bataclan di Parigi, di Londra sono volutamente palesi. La canzone nella sua interezza è un inno alla resistenza del mondo occidentale all’ondata di violenza che lo sta attraversando. Tra i molti pregi ha anche quello di non utilizzare mai all’interno del testo o del titolo la parola “amore”: quasi impensabile per un pezzo sanremese.
La canzone è stata scritta a sei mani. Tra gli autori compaiono i due cantanti, cioè Meta e Moro ma anche Andrea Febo.
Quest’ultimo fu anche autore del brano Silenzio presentato a Sanremo Giovani solo due anni fa. Silenzio, interpretato da Ambra Calavani e Gabriele De Pascali, presenta una melodia e soprattutto un ritornello troppo simile al brano presentato da Ermal Meta e Fabrizio Moro alla sessantottesima edizione del Festival di Sanremo.
Nello specifico, il ritornello di Silenzio (2016) recita:
“Non mi avete tolto niente, non avete avuto niente, questa è la mia vita che va avanti oltre tutto e oltre la gente”
Il ritornello di Non Mi Avete Fatto niente (2018) è:
“Non mi avete fatto niente, non mi avete tolto niente, questa è la mia vita che va avanti, oltre tutto, oltre la gente”
Dal momento che i due brani hanno un autore comune, è praticamente impossibile che Febo citi se stesso per plagio. Il problema è che il regolamento di Sanremo prevede che al festival partecipino solo canzoni nuove mai eseguite in pubblico. Il brano Silenzio non fu mai pubblicato in forma di disco, né distribuito in forma di file multimediale. C’è da appurare però se il brano sia mai stato eseguito in pubblico.
In quel caso, il brano di Meta e Moro sarebbe squalificato. Un peccato, visto che si è piazzato nella parte alta della prima classifica ufficiale del Festival.
Un dettaglio interessante: il brano Silenzio non deve essere stato eseguito né per un pubblico vicino né per un pubblico lontano. Si dovrà appurare cioè che la canzone del 2016 non sia mai stata eseguita in uno studio televisivo e che non sia mai stata trasmessa per radio a beneficio di un “pubblico lontano” dagli interpreti.
Una difficoltà in più per chi dovrà far luce sulla questione.