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Sono esattamente sessantanove anni che il Festival di Sanremo va in onda ed è il ‘programma’ più longevo del nostro bel paese.
Un evento che, un po’ come i Mondiali, riesce a paralizzare l’Italia intera. Alcuni programmi quotidiani si fermano, altri si concentrano solo ed esclusivamente sulla kermesse musicale, cercando di indagarne ogni particolare, ma perché è così importante? Qualcuno ha azzardato e l’ha paragonato al Super Bowl americano.
Sono 69 anni che il Festival di Sanremo va in onda ed è l’unico programma che non ha mai saltato una stagione: questo è un dato di fatto.
Un appuntamento che tutti gli italiani, chi più e chi meno, aspettano con ansia e che diventa l’argomento di dialogo principale di questi freddi giorni di febbraio. In molti cercano di snobbarlo, qualcuno dichiara di non guardarlo, eppure tutti sanno qualcosa del Festival. Forse, questo sapere ‘inconsapevole’ è frutto della ‘censura’ che tutte le emittenti televisive mettono in atto in questi giorni. I primi canali della rete infatti, ci presentano la kermesse musicale sotto tutti i suoi aspetti: dai look di conduttori, cantanti e ospiti fino ai miliardi di fiori che vengono utilizzati per abbellire Ariston & Co.
, passando per le oltre 600 persone che lavorano affinché fili tutto liscio. Gli altri canali televisivi invece, sospendono serie Tv e programmi, mandando in onda repliche di film che ormai conosciamo a menadito: dalle commedie di Salemme fino al film horror come il pagliaccio IT. Perché avviene tutto questo? La prima edizione del Festival di Sanremo è andata in onda nel 1951 e da allora, il popolo italiano, tra alti e bassi, gli è rimasto fedele.
Basta fermare una persona anziana per strada e chiederle: “Cosa ricorda di Sanremo?”. La risposta potrebbe dare vita ad un vero e proprio racconto di pagine e pagine di storia, ma vi servirebbe per farvi un’idea di quello che significa il concorso musicale per il popolo italiano. Sicuramente, in questa ipotetica chiacchierata, sentirete aneddoti che nella nostra epoca assumono un carattere quasi fantastico. Negli anni ’50, avere la televisione in casa era un privilegio per molte persone, ma Sanremo era già Sanremo e la visione del Festival non poteva assolutamente essere saltata.
Solitamente, chi aveva la Tv in casa ospitava parenti, vicini e amici e si improvvisava una specie di cinema. I ‘proprietari’ dell’apparecchio televisivo si assicuravano che tutti i presenti riuscissero a mantenere un silenzio tombale perché le esibizioni dovevano essere ascoltate con attenzione: nessuno si sarebbe mai perso neanche una strofa di Claudio Villa, giusto per fare un nome. Sono trascorsi tanti anni, eppure Sanremo è ancora motivo di aggregazione, in un modo o nell’altro.
Sono trascorsi più di cinquant’anni, ma Sanremo era un motivo di aggregazione e lo è ancora. Forse è proprio questa la magia del Festival e forse è proprio per questo motivo che ognuno di noi cerca di sapere anche un minimo di quello che avviene sul palco dell’Ariston.
Subito dopo la prima serata della kermesse musicale e fino alla proclamazione del vincitore, lo show sarà l’argomento fisso di bar, parrucchiere, scuole, parchi e qualsiasi altro luogo vi possa venire in mente. Domande come: “Hai sentito la canzone di?” o “Hai visto il look sfoggiato da?” o ancora “Secondo te chi vincerà?” saranno i quesiti che terranno banco per tutta la settimana sanremese. Ecco perché, qualcuno ha ipotizzato che Sanremo è il nostro Super Bowl, l’occasione che raduna milioni di italiani davanti allo alla televisione.
Ed è proprio mentre si è incollati alla Tv che in molti pronunceranno frasi come: “Il Festival di una volta era diverso” oppure “Quando c’era Caterina Caselli era tutta un’altra storia”. Quest’anno però, potremmo sentire anche esclamazioni come: “Hai sentito quanto è bravo Irama?” oppure “Ma quanto è fi*o Einar?”. Baglioni infatti, ha pensato di rivoluzionare un po’ la gara dando la possibilità di partecipare a molti giovani, alcuni dei quali usciti dai tanto amati talent.
Magari questa scelta non piacerà alle vecchie generazioni, ma sarà un motivo in più per far avvicinare anche le nuove al Festival perché lo slogan di una volta è valido anche nel 2019: “Perché Sanremo è Sanremo”.