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Sui social impazza la teoria sul fatto che il Mahmood che abbiamo visto alla 74esima edizione del Festival di Sanremo sia in realtà un sosia. Vediamo insieme, all’interno di questo articolo, di saperne di più.
Sanremo, “Quello non è Mahmood”: la teoria del sosia su TikTok
In questo giorni sul popolare social di TikTok impazza una bizzarra teoria secondo la quale il Mahmood salito sul palco dell’Ariston per la 74esima edizione del Festival di Sanremo in realtà non sia il vero Mahmood ma un sosia. Si vocifera infatti che il cantante abbia un sosia che si esibisce al suo posto. Sui social circola una sorta di teoria del complotto che paragona Mahmood ad altri cantanti celebri, come per esempio Paul McCartney che, secondo alcuni, dopo un terribile incidente sarebbe stato sostituito da un automa. Oppure Elvis Presley che secondo molti pare sia in realtà vivo e nascosto da qualche parte. Il cambio look di Mahmood visto sul palco dell’Ariston ha fatto venire il dubbio a molti sul fatto che in realtà “Quello non è Mahmood“. Niente più capelli corti, niente più barba, insomma un look decisamente rinnovato per il 31enne. Staremo a vedere se nei prossimi giorni sarà lo stesso Mahmood a dire la sua su questa vicenda e a togliere il dubbio a tutti coloro che credono che sul palco sia salito un sosia e non il vero Mahmood.
Mahmood, a Sanremo 2024 con il brano Tuta Gold
Nonostante la giovane età, Mahmood è ormai quasi un veterano del Festival di Sanremo, dove ha anche ottenuto due successi. Il primo con il brano “Soldi”, il secondo con il brano “Brividi” in coppia con Blanco. Per la 74esima edizione del Festival di Sanremo Mahmood è stato uno dei 30 big in gara con il brano “Tuta Gold“, classificandosi al sesto posto della kermesse musicale che, anche quest’anno, è stata condotta da Amadeus e che ha ottenuto ascolti record. Prima dell’inizio del Festival, Mahmood è stato intervistato da Rockol.it, e ha parlato della sua canzone. Queste le sue parole: “si tratta di una canzone diversa rispetto a tutto quello che ho fatto prima, perché è un pò come se fosse quasi l’intro del nuovo progetto a cui ho lavorato per due anni e mezzo. In questi due anni e mezzo mi sono evoluto tanto, anche a livello emotivo, nel raccontare con più sincerità le relazioni. ‘Nei letti degli altri’, in uscita il 16 febbraio, sarà forse il disco più emotivo che abbia scritto, perché credo di essere entrato più nello specifico nel raccontare le relazioni. E ho usato il letto come pretesto. perché il letto in questo disco ha davvero tantissimi significati. Il letto alla fine è il luogo più intimo dove porti le persone che ami, le persone a cui vuoi bene, dove la notte guardi il soffitto e pensi alle paure o ai problemi, dove vieni tradito o tradisci.”
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