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Sara Tommasi a Le Iene ha raccontato per la prima volta del lungo e devastante “periodo buio” che ha seriamente messo a rischio la sua vita.
Durante un lasso di tempo che è durato circa quattro anni e che l’ha vista frequentare assiduamente il critico d’arte Andrea Dipré, Sara ha sofferto di un profondo disturbo bipolare della personalità, che ha costretto sua madre a intervenire attivamente e decisamente nella vita di sua figlia.
Del periodo in cui Sara Tommasi non era lucida, tutti coloro che hanno seguito le sue disavventure ricordano principalmente la sua aria assente e l’impressione che la ragazza non fosse sempre presente a se stessa.
Sono stati in moltissimi a credere che la Tommasi avesse cominciato a fare un uso massiccio di droga, soprattutto a causa del fatto che si accompagnava a una persona che aveva fatto dell’uso massivo (e talvolta fittizio) di droghe un tratto distintivo del suo personaggio.
Dopo la lunga intervista di Sara Tommasi a Le Iene viene finalmente fatta luce su un periodo terribile per la showgirl e si mettono a tacere le voci secondo la quale la ragazza era dipendente da sostanze stupefacenti.
“Non ricordo nulla di quel periodo” ha spiegato la Tommasi, che si è ritrovata a sapere pochissimo su se stessa, tanto da dover apprendere da vecchi giornali le notizie salienti degli ultimi quattro o cinque anni della sua vita. Riferendosi al film porno che girò ai tempi oggi afferma che se fosse stata davvero in sé non si sarebbe mai prestata a progetti simili ma avrebbe fatto al massimo “qualche copertina sexy”.
Le Iene hanno anche mostrato una perizia medica che attribuisce alla Sara di quell’epoca sintomi di psicosi e delirio attraverso allucinazioni visive e uditive.
Tutto questo accadeva mentre la madre di Sara assisteva impotente al completo declino di sua figlia. Quando la situazione si è fatta insopportabile e la madre di Sara ha cominciato a temere seriamente per la sua vita oltre che per la sua salute, ha deciso di intervenire a spada tratta. Ha letteralmente caricato sua figlia in auto e l’ha fatta ricoverare in ospedale contro la sua volontà.
Sara era a tutti gli effetti un’invalida: non era in grado di parlare correttamente, di ricordare informazioni elementari, di vestirsi e in generale di provvedere a se stessa.
Le sue condizioni generali e mentali in particolare erano tali che si temeva potesse manifestare segni di demenza anche dopo aver ricevuto le cure del caso.
Dopo cinque mesi di ricovero e una provvidenziale terapia farmacologica Sara oggi sembra una persona completamente rinata. I farmaci, che continuano a esserle somministrati, l’hanno fatta tornare completamente lucida e riescono a mantenere il suo stato di lucidità a livelli accettabili e costanti.
Parlando del suo futuro oggi Sara afferma di aver abbandonato completamente i sogni di gloria e qualsiasi tipo di ambizione concernente il mondo dello spettacolo in ogni sua forma. Tutto quello che desidera attualmente è un lavoro normale e una vita normale.