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Il brand di scarpe Saucony ha alle sue spalle una storia che parte dal 1898 in una piccola cittadina della Pennsylvania. Oggi è una della marche di calzature più usate nelle maratone sia amatoriali che professionali e ha dato il via ad un nuovo design, poi seguitissimo, chiamato Geometry of Strong.
Saucony scarpe: la storia
La storia parte nel lontano 1898 in un piccolo paese della Pennsylvania, dove quattro uomini fondarono l’azienda. Il nome deriva dal fiume Saucony, situato nei pressi della fabbrica, che a sua volta deriva dal parola usata dai nativi americani che vuol dire “dove i due fiumi corrono insieme”. La località originaria di Saucony Creek rimarrà per sempre il nucleo simbolico del brand: il logo a forma di onda presente su tutte le scarpe rappresenta proprio lo scorrere del fiume.
Il marchio si specializza ben presto in running shoes e ha subito successo tra gli appassionati di atletica negli USA: nel 1910 l’azienda Saucony stava già producendo circa 800 paia di scarpe al giorno. Circa a metà del ventesimo secolo complice del successo di Saucony fu anche il fatto che l’atletica stava diventando sempre più popolare. Gli atleti aumentavano sempre più ma non esistevano ancora scarpe da corsa vere e proprie, la gente spesso incollava dei chiodi alle scarpe. Saucony intervenne per aiutare gli atleti: decise di creare delle scarpe che servissero a correre facilmente e inventò così il primo modello di sneakers da running. Siamo nel 1958 e nacquero le Spike 7446.
Anni 70: la grande distribuzione di Saucony
La moda della maratona impazza negli anni 70. Alle Olimpiadi del 1972 l’atleta americano Frank Shorter vinse la medaglia d’oro nella maratona e la corsa diventò improvvisamente uno sport di massa. Nello stesso tempo anche Saucony si ingrandisce e allarga il suo target: da brand conosciuto solo dagli atleti diventa uno dei produttori più famosi di scarpe, non solo per il running ma anche per il tempo libero. La Saucony diventa quindi amata anche essere produttrice di scarpe di tendenza.
Anni 80: la svolta tecnologica
Gli anni ’70 e ’80 vedono una serie di successi legati al nome Saucony. Il marchio diventa conosciuto a livello mondiale. Tutte le marche sportive di calzature iniziano a sfruttare i progressi della tecnologia e la Saucony lancia uno dei modelli più leggendari, la Saucony Trainer 80. Il suo vantaggio è stato quello di avere un fondo antiscivolo e di eliminare il livello di cartone nella suola grazie alla tomaia cucita direttamente sull’intra-suola. La scarpa era leggera e più comoda.
Nel 1981 viene lanciata la Jazz Original, la scarpa più popolare nella storia di Saucony e il primo modello a incorporare le figure triangolari nella suola, caratteristica che rimane anche nei modelli attuali. Un altro successo del brand è stato nel 1983 quando, indossando una Saucony, il neozelandese Rod Dixon vinse la maratona di New York in una delle finali più spettacolari della storia dell’atletica.
Anni 90 e 2000: i cambiamenti in azienda
Nel 2005 la Saucony cambia proprietà: viene comprata dalla produttrice di scarpe Stride Rite Corporation, a sua volta acquisita dalla catena Payless ShoeSource. Intanto continuano i rinnovamenti nella tecnologia adottata. Nel 2007 Saucony introduce la tecnologia Flexion Plate nei modelli Grid Sinister e ProGrid Paramount. Flexion Plate si aggiudica il riconoscimento “International Best Innovation” della rivista Runner’s World.
La Saucony Kinvara nel 2009 fu la pioniera del natural running, una tendenza che ha rivoluzionato il settore e, nello stesso anno, la Saucony viene premiata con diversi riconoscimenti: “Best Update” per ProGrid Stabil CS, “Best Debut” per ProGrid Echelon ed “Editor’s Choice Award” per ProGrid Omni 8.
Oggi Saucony è uno dei brand più apprezzati nella produzione di scarpe tecniche da running di grande qualità ed alte prestazioni, tanto che hanno guadagnato la stima, il rispetto e la fiducia di numerosi atleti e appassionati del running.