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La storica trasmissione Scherzi a Parte è ripartita con il vento in poppa.
Al timone c’è Paolo Bonolis, uno dei presentatori più amati d’Italia e garanzia per il successo di un programma. Programma tutto giocato sugli scherzi che vengono fatti ai vip e che fanno tanto ridere chi li guarda da casa. Il direttore di Canale 5 Giancarlo Scheri ha però rivelato un retroscena: non tutti i vip acconsentono alla messa in onda del loro scherzo. C’è infatti chi decide di non autorizzare il video, quindi non lo vedremo mai.
La messa in onda dei video degli scherzi di Scherzi a Parte è regolata da un vero e proprio contratto. Si chiama ‘liberatoria’ ed è un documento ufficiale che autorizza Canale 5 a mandare in onda lo scherzo organizzato al vip di turno. Ogni liberatoria può essere personalizzata in base alle richieste della vittima dello scherzo, ma se non si raggiunge un accordo e il vip non firma, non c’è niente da fare.
Il girato deve essere archiviato e non potrà mai vedere la luce.
Niente firma, niente montaggio del video e niente messa in onda durante le puntate del programma campione d’ascolti. Si tratta di burocrazia, ma se Canale 5 sgarrasse, si andrebbe per avvocati. E la Legge parla chiaro: senza autorizzazione a mezzo liberatoria, non c’è Santo che tenga e lo scherzo non può essere usato. Lo ha spiegato a chiare lettere il direttore di rete Giancarlo Scheri parlando proprio del programma di Paolo Bonolis.
Gli scherzi non sono concordati prima con chi ne cade vittima. Ci può essere la complicità di un familiare o di un collega di lavoro, ma la vittima non ne sa nulla. Questo serve soprattutto per rendere il girato autentico e far si che piaccia tanto ai telespettatori. Se però alla fine la vittima, per tutta una serie di motivi, non vuole firmare. E’ tutto lavoro sprecato.
Il nome Giancarlo Scheri forse non dirà nulla ai telespettatori, ma agli addetti ai lavori si. E’ il direttore di Canale 5. Ed è proprio lui a confermare che anche per questa edizione di Scherzi a Parte alcuni vip non hanno accettato di mostrare il loro scherzo. E’ già successo anche in passato, non è una novità. Scheri ha spiegato a Pomeriggio Cinque che “alcuni scherzi non sono andati in porto. E’ capitato anche che qualche vip non abbia firmato la liberatoria per la messa in onda dello scherzo, ma questi sono incidenti di percorso, fanno parte del gioco”.
Fortunatamente, continua Scheri: “La maggior parte delle vittime accetta sportivamente la sconfitta, però alcuni si sono arrabbiati, altri se la sono legata al dito per molto tempo”. Nessun nome per l’edizione 2018 di Scherzi a Parte, che è la numero 14. In passato invece è capitato di non acconsentire alla diffusione dei video a Adriano Celentano, che si vedeva ‘deforme’ nelle riprese fatte con la microcamera, Giancarlo Giannini, che si arrabbiò moltissimo arrivando a rompere la telecamera, Sandro Ciotti contro dei finti teppisti.
C’è stato poi Claudio Cecchetto alle prese con pesanti accuse su di lui e qualche altro nome noto, come Emma Bonino e Alessandro Benvenuti.